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La strada verso il futuro di Rubik

03 Maggio 2021 ore 09:21

Nella sezione “Vincitori” loro sono gli ideatori e componenti del progetto “Pleis” e i fondatori della Rubik Srls: ma dal giugno 2017 (quando sono partiti) ad oggi, Gianni Inguscio, Roberto Cuppone e Roberto Costantini hanno fatto tantissima strada. Parlano la lingua dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione, hanno uno sguardo attento al presente ma anche al futuro. Ci hanno raccontato le loro sfide e le loro conquiste, tracciando l’evoluzione del proprio percorso, destinato a tante, ulteriori novità. Non resta che continuare a seguirli e osservare ciò che hanno in serbo per il mercato nei prossimi mesi, intercettando i futuri passi delle loro idee.

 

Come si è evoluta la Rubik dalla chiusura del progetto nato con l’avviso PIN ad oggi?

Dai primi passi con PIN, ad oggi, di strada ne abbiamo fatta davvero tanta. Siamo ben consapevoli di essere solo all’inizio della nostra maratona, per carità, ma se stoppiamo un secondo la corsa per riprendere fiato e ci guardiamo indietro, possiamo dire di essere molto orgogliosi di quanto fatto. In questi anni abbiamo consolidato la struttura interna, siamo diventati una Startup Innovativa, abbiamo cambiato ufficio, aumentato costantemente il fatturato, conquistato clienti in tutta Italia, lanciato nostri prodotti, partecipato a fiere, iniziato ad affacciarci all’estero e perché no… superato pandemie!
Continuando la metafora, PIN ci ha fornito le scarpe giuste per poter correre, dato una bella spinta e l’incoraggiamento che cercavamo per iniziare a muovere velocemente le gambe.

 

Quali sono i prodotti a cui state attualmente lavorando?

Fin dalla nascita “Rubik” è stata idealmente divisa in due aree di lavoro: l’area digital dedicata ai servizi digitali per i nostri clienti (app, siti web, e-commerce, gestionali, web marketing) e l’area innovation dedicata ai nostri prodotti interni e che crediamo fortemente ci possano garantire le migliori prospettive di crescita e di scalabilità.

Insieme a “Pleis“, quindi, il circuito di informazioni turistiche geolocalizzate con cui abbiamo partecipato a PIN, attualmente portiamo avanti altri prodotti completamente ideati, realizzati e gestiti dal nostro team.

SeeYouFood” prima di tutto, pensato per il settore della ristorazione e del delivery: partita come una “semplice” app per la gestione degli ordini food ora si è evoluto al punto di essere un touchpoint digitale unico fra ristoratore e cliente, inglobando una serie incredibile di funzionalità a disposizione dei ristoratori sotto forma di app personalizzate: dalla gestione degli ordini web al take away, dalla prenotazione dei tavoli ai menu contacless, dal self ordering alle funzionalità di engagement e gamification, dal crosseling alla gestione dei fattorini. E tanto tanto altro. Un progetto portato avanti con i ragazzi di 3M Lab (un’altra piccola grande realtà del nostro territorio) e che, grazie e per colpa della pandemia, ha spiccato il volo in questi mesi.

RisarcimentoViaggi” poi, è un altro progetto a cui teniamo e in cui crediamo tantissimo: si tratta di una piattaforma web che permette ai viaggiatori vittime di disagi aerei (ritardi, cancellazioni, problemi con i bagagli, vacanze rovinate, ecc.) di ricevere i risarcimenti previsti dalla legge tramite assistenza legale gratuita, grazie alla partnership fra Rubik e un team legale esperto nel settore. Una squadra che in questi anni ha risarcito centinaia di passeggeri!

Infine vi presentiamo brevemente “Citygram“, con cui abbiamo vinto il bando TecnoNIDI della Regione Puglia. Progetto pensato per le comunità digitali: amministrazioni, territori, città che decidono di dotarsi degli strumenti tecnologici (app e piattaforme web) adatti a digitalizzare servizi e informazioni cittadine. Una sorta di evoluzione di “Pleis”, per le comunità cittadine invece che turistiche.

Il team Rubik insieme a Gianluca Monaco (3M Lab) nella sede di Galatone (Le)

 

Oltre PIN c’è stata qualche altra opportunità/agevolazione che ha permesso lo sviluppo della vostra impresa?

Si certo. Come anticipato, abbiamo vinto il bando TecnoNIDI, la misura della Regione Puglia per i progetti ad alto contenuto innovativo. Un’ulteriore occasione di crescita per noi. Contemporaneamente abbiamo cercato di allargare la rete di contatti business intorno a Rubik, cercando nuovi partner tecnologici con cui interagire, nuovi professionisti con cui collaborare, nuovi ambienti con cui confrontarsi. Passo dopo passo siamo arrivati a Milano, direttamente nell’hub dell’innovazione “LeVillage” by Crèdit Agricole. Un ecosistema che sostiene startup e aziende grazie alla sinergia tra grandi corporate, giovani imprese e, appunto, Crèdit Agricole.
Da quel momento abbiamo iniziato a guardare, per così dire, al di là del nostro naso.

L’hub dell’innovazione LeVillage By Crèdit Agricole di Milano

 

Cosa vuol dire per voi “mettere radici in Puglia”, pur formandosi altrove, e decidere di seminare qui la vostra idea, per poi restare e sviluppare la vostra azienda?

Siamo un gruppo di ragazzi che ha deciso di dare qualcosa al proprio territorio, facendo impresa dove siamo nati, ovvero nel Salento.
Alcuni di noi hanno studiato fuori, la maggior parte dei nostri clienti sono sparsi per l’Italia, ci confrontiamo quotidianamente con players “lontani” geograficamente, ma le nostre radici sono qui, nel “profondo Sud”. E qui vogliamo che sia anche il nostro futuro.
Perché ci crediamo, perché apparteniamo a questo territorio. Con tutti i limiti che conosciamo e che affrontiamo. Ma è anche questa una bella sfida.

 

Quanto è stato decisiva per voi la scelta di diversificare l’offerta di prodotti?

Fondamentale, potremmo dire. Non siamo “legati” al destino di un singolo prodotto ma portiamo avanti tutti i progetti con lo stesso entusiasmo, cercando poi (come è giusto che sia) le vere risposte nel mercato. L’esempio più significativo di questa strategia è rappresentato dall’ultimo incredibile anno che tutti noi abbiamo vissuto.
L’emergenza epidemiologica, oltre che stravolgere le nostre vite, ha inevitabilmente rallentato i nostri progetti a stampo turistico ma ha dato un’incredibile spinta a soluzioni digitali divenute imprescindibili, come “SeeYouFood”, che risolve problemi divenuti giganti in tempo di pandemia. Un prodotto che è dovuto crescere in fretta, passando da una giovane idea appena affacciata nel mercato ad un prodotto utilizzato da oltre 150 ristoratori in tutta Italia.

 

Come si fa a capire di avere l’intuizione giusta rispetto all’ideazione o allo sviluppo di un nuovo prodotto/progetto?

Il mercato, come dicevamo. La risposta è sempre il mercato. Puoi avere l’idea migliore del mondo, o credere di averla, ma solo il confronto con le persone e con i clienti ti dirà se la strada davanti a te è quella giusta.

 

Chi sono i vostri clienti e come si guadagna la loro fiducia?

Non esiste un profilo unico di clienti proprio perché, per fortuna, i servizi digitali sono ormai fondamentali per ogni realtà e categoria professionale. Aziende, attività commerciali, imprenditori, pubbliche amministrazioni, associazioni. Sparse in tutta Italia, specialmente nel Centro-Nord. Ma siamo felici di aver lavorato anche a qualche progetto estero: in particolare Londra, Malta, Parigi, Svizzera e Serbia.

 

La maggior parte della vostra clientela è ubicata nel Centro-Nord. Ritenete che in Puglia ci sia margine di contribuire alla crescita della comunità in termini di educazione alle tecnologie digitali con un ritorno anche per aziende come la vostra?

Si, crediamo fortemente nel nostro territorio. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo con convinzione. Ci rendiamo quotidianamente conto che la strada per renderlo veramente competitivo sia ancora lunga. Limiti dovuti probabilmente al tessuto economico, forse alla disponibilità di investimenti, o alla ricerca di opportunità o la giusta mentalità ancora da forgiare. Probabilmente un po’ di tutto questo. Ma le risorse umane, le persone, sono la vera ricchezza di questo territorio e crediamo che abbiano solo bisogno di trovare le giuste possibilità. E l’educazione digitale è senza dubbio una di queste.

 

Siete una delle imprese giovanili per le quali il Covid e la pandemia non hanno rappresentato una crisi ma un’opportunità. Ma basta solo trovarsi “col prodotto giusto nel momento giusto”, o serve anche altro?

Con “SeeYouFood”, di cui abbiamo parlato, ci siamo sicuramente trovati al posto giusto nel momento giusto. La pandemia ha accelerato in modo incredibile e inaspettato l’importanza percepita e reale del prodotto nel mercato. Ma questa “spinta”, da sola, non basta. Siamo stati fortunati prima, ma bravi poi a gestire quest’onda d’urto, lavorando di più, lavorando meglio, riorganizzando un team di persone che non era ancora pronto a guidare una macchina così veloce. E oggi eccoci qui, pronti a spingere sull’acceleratore ancora un po’. Un bel po’!

SeeYouFood, il touchpoint digitale unico fra ristoratore e cliente

 

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Su cosa punterete per sviluppare ulteriormente il vostro business?

Testa sulle spalle, sempre, ma anche sguardo rivolto al futuro. Sappiamo che puntare sui prodotti, quelli giusti, è la strada da seguire. Per questo vogliamo concentrarci sui progetti di punta e farli crescere fino a quando saranno pronti per camminare con le proprie gambe, formando team di lavoro e strutture dedicate.
E questo processo è già in atto. Nel medio-lungo periodo, invece, puntiamo a varcare i confini nazionali confrontandoci con un mercato che attualmente conosciamo poco ma che siamo sicuri di poter affrontare. Con la testa sempre sulle spalle, lo sguardo in avanti… ma le radici ben salde nel nostro Salento!