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Mammachilegge: Professione libraia 2.0

15 Febbraio 2021 ore 09:02

A chi le chiede che cosa fa di lavoro, Laura Capra, fondatrice di Mammachilegge, risponde convinta: la libraia 2.0!

Laura Capra

 

E poi ti spiega che significa quello che potrebbe sembrare solo un modo di dire per definire chi vende libri oggi, in un’epoca in cui il digitale è parte integrante del presente di ciascuno.
Ascoltandola capisci dopo un po’ che non di semplice ammodernamento semantico si tratta ma di un modo nuovo di intendere il lavoro di chi promuove la lettura e lo fa cercando di integrare al massimo le possibilità e gli strumenti del digitale, con la consapevolezza che o si innova questo mestiere così importante per il contributo che può dare alla società o si rischia di non sopravvivere a lungo. E questa indicazione valeva già prima che anche l’editoria subisse gli scossoni provocati dalla pandemia.

 

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Innanzitutto quindi Mammachilegge è una libreria online specializzata in editoria indipendente per bambini. Ed è uno dei primissimi progetti finanziati con PIN nel 2017.
Ascoltando il racconto della sua ideatrice Laura Capra si capisce bene come il finanziamento di Pin abbia davvero rappresentato un’occasione, uno starter. Innanzitutto perché ha permesso di strutturare delle precedenti esperienze lavorative, Laura infatti nel suo curriculum annoverava sia esperienze di lavoro in una libreria di catena, sia innumerevoli esperienze di educazione e attività creative con i bambini.

“Ho iniziato ad occuparmi di divulgazione innanzitutto facendo esperienza sul campo, con la progettazione di laboratori e provando ad immaginare i bisogni e le curiosità dei bambini nei confronti del mondo che li circonda.
Successivamente nel mio percorso professionale sono arrivati gli albi illustrati, ad offrirmi supporto, aiuto, e diventando veicolo che alla concretezza delle esperienze manuali aggiungono la possibilità di prendere il volo. Un albo infatti ci può portare in un attimo dalla foresta amazzonica al polo nord o ancora negli abissi più profondi alla scoperta di ecosistemi tanto diversi dai nostri.”

Mammachilegge era già infatti partito come progetto di promozione della lettura ad alta voce: chiamava a raccolta adulti e bambini che, dandosi appuntamento in un luogo pubblico (parchi, spiagge, piazze), leggevano insieme e a turno il proprio libro e condividevano la merenda.

“L’albo illustrato è come un biglietto aereo, ecco lo definirei così!
Partire dai bisogni e dalla curiosità e lasciarsi ispirare da una storia, far nascere un dialogo un dibattito, mettere in moto non solo le mani ma anche la mente. Questo ci aiutano a fare gli albi illustrati ben fatti, con pochissime risposte e moltissime domande, generano molto spesso risposte raffinate o curiosità che possono rimanere anche insoddisfatte.
Un albo infatti ci può portare in un attimo dalla foresta amazzonica al polo nord o ancora negli abissi più profondi alla scoperta di ecosistemi tanto diversi dai nostri.”

L’editoria per bambini e bambine si presenta come un mondo molto variegato, in continua evoluzione e che, anche in Italia, conta numeri interessanti sia in termini di vendite sia di autori e autrici . L’Italia ospita non solo numerosissime case editrici e brillanti illustratori e illustratrici, ma anche una delle principali fiere di settore, la Children’s book Fair di Bologna.

Ma avere uno store online, come accennavamo all’inizio, non è l’unica condizione per definirsi librai 2.0; piuttosto quello che contribuisce a dare corpo a questa definizione è l’approccio che Laura ha scelto, integrando strumenti diversi, dal blog con rubriche specializzate (Nella cartella della maestra) alla produzione di podcast di divulgazione (Appuntamenti) e suggerimenti di letture (Alta fedeltà)(Storie nel Barattolo), il tutto supportato da un costante lavoro di promozione attraverso i social, e Instagram in particolare.

Sicuramente tra queste opzioni, lo strumento più interessante e innovativo è quello dei podcast che, in questo momento, rappresentano una inedita piattaforma di condivisione di contenuti originali e creazione di una community di appassionati. I numeri degli ascoltatori e delle produzioni di podcast in Italia crescono ormai a doppia cifra e, proprio nell’integrazione con le piattaforme social, rappresentano un’occasione di conoscenza e promozione davvero interessante. Nel mese di dicembre avevamo tra l’altro ragionato di questi temi in un incontro di networking con i vincitori PIN che operano nell’ambito editoriale. Anche quell’occasione aveva, su piccola scala, restituito un panorama complesso e variegato di chi prova a costruire risposte adeguate ad un settore in pieno movimento.
Laura presenta così il suo lavoro con i podcast

“L’ultima strada da me esplorata è l’utilizzo dei podcast per fare divulgazione: da un inizio sul campo, estremamente concreto e materico, mi sono quindi ritrovata a confrontarmi con una materia impalpabile come sono i suoni e le parole . Scoprendo che il percorso di apprendimento e conoscenza può passare proprio attraverso l’ascolto delle biografie di grandi scienziati e letterati.”

Ascolta “Trailer_Appuntamenti” su Spreaker.

“Ho realizzato così un podcast che si occupa appunto di divulgazione, giunto alla seconda stagione. l’ho chiamato APPUNTAMENTI e l’ho fatto diventare l’occasione per raccogliere e condividere storie e racconti intorno ai libri. Nella prima stagione ho deciso di intervistare autrici e autori, pedagogiste ed esperte nell’educazione e nella letteratura per l’infanzia. Nella seconda invece attraverso la voce di scienziati, educatori, esperti e autori, parlo di ambiente, educazione, divulgazione scientifica e comunicazione.”

Ascolta “Alta_Fedeltà_Poesia_Ep4” su Spreaker.

Nel lavoro della libraia 2.0 non mancano però aspetti che potremmo definire analogici, come la cura nell’impacchettare e timbrare ogni singolo libro. Anche se la vendita avviene per il tramite uno smartphone o un pc, si tratta infatti pur sempre di  un oggetto fisico che arriva a casa, e che finendo nelle mani di giovani lettori e lettrici contribuisce a far vivere un’esperienza più ampia.

 

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La sfida principale per un’impresa come questa resta, in fondo, proprio quella di riuscire a dare valore alle differenze tra i piccoli negozi online e i colossi dell’e-commerce, piuttosto che sulla rincorsa a sconti e capacità logistiche irraggiungibili, Laura ha capito che a fare la differenza è la capacità di creare una relazione tra persone, tra chi vende e chi acquista. E vendere libri, in questo senso, aiuta a costruire legami, anche attraverso un pacchetto consegnato da un corriere.