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IOM ovvero Internet Of Materials

10 Novembre 2021 ore 15:52

Materiali (e strategie) intelligenti per fare innovazione tecnologica.

Come rendere intelligenti i materiali da costruzione facendo si che siano essi stessi a comunicare un problema di staticità di un edificio? Come gestire in maniera smart un magazzino con sistema di tracciamento automatico della merce?
Spesso le imprese ad alto contenuto tecnologico hanno sempre una sorta di dualismo, da un lato l’idea (in particolare quelle vincenti) è spesso di una semplicità che contrasta con le competenze e risorse economiche necessarie a realizzarla.

Il caso del progetto IOM e dell’azienda Bricksensitive srl costituita da Giammichele Morgante e  Nicola Di Battista affronta queste sfide ad ampio raggio proponendo soluzioni che spaziano dall’industria 4.0 alle nuove Smart Cities, dallo Machine Learning all’Intelligenza Artificiale. Ma, ad oltre due anni dalla vittoria di PIN, la loro impresa può dimostrare che anche con un finanziamento iniziale contenuto è possibile avviare un processo aziendale virtuoso. La vera sfida quindi è quella di reperire ulteriori risorse economiche che permettano ad un prototipo di andare sul mercato, non prima di aver costruito collaborazioni con altre imprese e Università, ed aver allargato il proprio team.

-Da cosa è nata l’idea che avete candidato a pin? Come siete riusciti a combinare insieme competenze ed esperienze personali?

Siamo nati come gruppo di ricerca indipendendente nel 2016. Le nostra formazione e le nostre competenze erano e sono tutt’ora trasversali. L’intenzione è sempre stata quella di innovare e sentirci protagonisti nella definizione del futuro del nostro territorio: una volontà pura e una voglia di fare disinteressata da particolari dinamiche. Quando dico che è iniziato tutto “per gioco” non scherzo affatto: abbiamo intercettato alcune necessità, unito le nostre skills e dato vita a diverse idee, le quali si sono concretizzate nel progetto “IOM – Internet of Materials”.

-Scegliete una parola che, secondo voi, spiega l’essenza di BrickSensitive.

Ne scelgo 2: “Materiali intelligenti“. Il nostro focus è sul monitoraggio delle opere edili, infrastrutturali e non, pubbliche e private. Dalle nostre ricerche di settore e validazioni con diversi player, abbiamo avuto modo di constatare quanto sia stato, per lungo tempo, fermo su tecnologie e vecchi modelli decisionali, i quali hanno portato ad una serie di eventi (anche fatali) e ad una stagnazione del mercato. Noi siamo entrati in gamba tesa all’interno di questo comparto portando una visione “disruptive” ed una alternativa alle normali operazioni: la necessità di monitoraggio e tracciamento cresceva in maniera direttamente proporzionale alla necessità di sicurezza da parte delle persone, i diretti utilizzatori di queste opere.
La nostra Mission è quindi quella di “Rendere i materiali intelligenti” e di “Lasciar parlare i materiali”: chi meglio di loro può comunicarci il proprio stato!
Come lo facciamo? Inserendo sensoristica direttamente nella fase di produzione o ristrutturazione e rielaborando i dati con un particolare sistema Cloud basato su Rete Neurale Artificiale, fornendo un servizio di prevenzione e manutenzione predittiva!
Perché lo facciamo? Affinchè determinati eventi non accadano più!

Nel percorso di PIN non abbiamo avuto situazioni particolari degne di nota, complice l’elevata sensibilità sull’argomento “sicurezza e monitoraggio” da parte degli enti e della società. Per raccontare un piccolo aneddoto (aggiungerei “tristemente fatale”) che ha confermato il percorso che avevamo intrapreso, dobbiamo fare un passo indietro a circa un anno prima di PIN, nel Luglio 2018.
Come gruppo di ricerca indipendente stavamo facendo le nostre ricerche di mercato e ci stavamo interfacciando con diversi professionisti ed imprese, al fine di reperire informazioni e materiali utili alla definizione di quello che sarebbe poi diventato il progetto IOM. Quel giorno eravamo in visita da un professionista che, dopo aver ascoltato le peculiarità del nostro progetto esordì con “il monitoraggio sta diventando importante ma io mi affaccerei a queste tecnologie fra un paio di anni magari..”
Ahimè, 14 Agosto 2018, squilla il telefono: “Ehm, ragazzi, possiamo riparlarne?..”
Non sarebbe stato meglio avere un atteggiamento di “prevenzione” piuttosto che di “cura”?

-Scegliete almeno un punto di forza della vostra attività e almeno un aspetto di criticità.

Punto di forza? Scalabilità e modularità
Punto di criticità? Normative ancora poco chiare e tutt’ora in fase di definizione.

-Chi sono le persone attualmente impegnate nella vostra attività?

Il nostro Team è composto da 5 interni operativi (amministratore, ingegnere dei materiali, ingegnere civile strutturale, ingegnere elettronico e project manager) e da una serie di professionisti senior che ci seguono in altri aspetti della vita di Startup: dal metodo Lean, sino ad arrivare al supporto e gestione finanziaria. Stiamo stringendo, inoltre, accordi e partnership con Università pugliesi e non, dalle quali abbiamo riscosso particolare attenzione e sensibilità sugli argomenti trattati. Perchè? Necessita un immediato cambio di paradigma di gestione in un settore particolarmente bisognoso di innovazione.

 

-Quali saranno i prossimi passi?

Abbiamo creato e brevettato il sistema “IoM (Internet of Materials)”, un kit composto da sensori annegati e centraline di controllo che ha lo scopo di rendere intelligenti i materiali. Dopo il deposito della domanda di brevetto avvenuta ad Agosto 2020, puntiamo ad ottimizzare e terminare il processo di sviluppo della nostra tecnologia, in modo tale da poter immetterla sul mercato tra il 2022 e il 2023. Per far questo, stiamo procedendo con il reperire nuovi investimenti, con i quali ingrandire il team con nuove figure chiave e di supporto, e completare gli asset aziendali con strumentazione e macchinari necessari alla creazione del prodotto Go-to-market.