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Iperurania Arts: creatività e arte alla base di un successo imprenditoriale

05 Luglio 2021 ore 15:57

Giulia e Federico grazie all’avviso PIN hanno lanciato il videogioco “Beyond the Sky”, trasformando un’idea in un vero e proprio prodotto culturale di successo a livello internazionale. Con Iperurania Arts più di tre anni fa si sono dati un assetto imprenditoriale e si sono lanciati alla conquista del complesso e mutevole mercato di riferimento. Tra contest, eventi di settore, formazione, nuovi progetti e la fiducia ottenuta da partner prestigiosissimi il loro percorso è tutt’altro che scontato. Seguiamo il loro viaggio e le loro riflessioni in questa intervista.

 

Quanto per l’avvio della vostra impresa è stata importante la fase di progettazione e in particolar modo la stesura del canvas?

La fase di progettazione è stata senza dubbio il momento più importante per l’avvio della nostra impresa perché ci ha consentito di chiarire sin da subito obiettivi e modalità per la realizzazione di Iperurania Arts. Sicuramente, in questo senso, la stesura del canvas è stato uno dei momenti fondamentali. Nessuno di noi, prima di questo progetto, aveva avuto esperienza, né diretta né tanto meno indiretta, di impresa o di libera professione. Per noi, quindi, il canvas è stato come una bussola che ci ha aiutato a capire come strutturare le nostre idee da un punto di vista imprenditoriale e professionale e ci ha aiutato a definire bene quale fosse la nicchia di mercato che, con i nostri prodotti e i nostri servizi, volevamo colmare.

 

Durante lo svolgimento delle attività progettuali ci sono stati eventi ed occasioni che più di altri hanno contribuito allo sviluppo del vostro follow up?

Nel corso della realizzazione del progetto abbiamo avuto modo di partecipare a diversi eventi di tutte le dimensioni, dal piccolo evento locale a fiere di calibro internazionale come Milan Games Week, Lucca Comics and Games e Casual Connect. Tra tutti questi, due occasioni in particolare, secondo noi, hanno contribuito particolarmente al nostro follow-up. Innanzitutto Neoludica, il primo evento a cui abbiamo partecipato come Iperurania Arts, tenutosi sull’isola di San Servolo a Venezia e interamente dedicato alla Game Art e ai suoi protagonisti, che ci ha consentito di entrare in contatto e di stringere rapporti professionali con altri attori quali, ad esempio, TuoMuseo, col quale abbiamo avuto modo di collaborare, pur non avendo all’epoca un prodotto completo. Il secondo è stato sicuramente Svilupparty, evento che si tiene con cadenza annuale a Bologna dedicato interamente agli sviluppatori di videogiochi indipendenti italiani, che ci ha consentito di costruire una serie di rapporti professionali e non con altri sviluppatori da tutta Italia e che ci ha dato modo di entrare in contatto con realtà come IIDEA, ovvero l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia.

 

Giulia e Federico con il game designer Tim Schafer

 

Il Ministero della Cultura ha di recente equiparato i videogiochi ai prodotti audiovisivi e cinematografici riconoscendoli come espressioni dell’ingegno creativo e opere di particolare valore culturale. Il vostro prodotto risponde a queste caratteristiche e perché? 

Siamo molto molto felici del lavoro di mediazione portato avanti dalle associazioni di settore, tra cui chiaramente IIDEA, e gli organi governativi che hanno condotto a questo importantissimo risultato. È un grande risultato per chi come noi, da anni cerca di evidenziare le forti potenzialità del videogioco come mezzo di espressione artistica al di là della concezione meramente ricreativa che solitamente si ha di esso.
Il nostro primo progetto, “Beyond the Sky” è stato pubblicato prima che il Ministero deliberasse in merito e pertanto, tecnicamente parlando, non rientra nei canoni stabiliti. In ogni caso, abbiamo realizzato il nostro primo videogioco tenendo ben in mente la volontà di comunicare qualcosa, di riunire simboli e metafore, proprio come per la creazione di una qualunque opera artistica. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare comunemente, questa nostra linea di azione è stata molto apprezzata dalla critica e dal nostro pubblico. Al di fuori dell’ambiente, spesso i videogiocatori sono ancora vittima di pregiudizi, ma in realtà sono affamati di opere artistiche e anch’essi desiderano vedere riconosciuto al medium dell’opera interattiva il giusto merito.

 

Quali sono stati gli eventi internazionali che più hanno influito sul successo del vostro videogioco? Quale approccio suggerite di avere in questi contesti?

Sicuramente Casual Connect a Londra, dove il nostro videogioco “Beyond the Sky” ha ricevuto una nomination come miglior videogioco e, senza dubbio, First Playable a Pisa nella sua prima edizione e online per le successive (avvenute in piena pandemia), dove abbiamo avuto modo di prendere contatti con aziende e publisher provenienti da tutto il mondo. Una cosa che abbiamo imparato in questi anni partecipando a molti eventi nazionali e internazionali di settore, sia aperti al pubblico sia per professionisti, è che molto spesso le dimensioni dell’evento o il suo prestigio mediatico, non sono così importanti come può sembrare. Per quanto un evento possa sembrare un fallimento dal punto di vista, magari, dell’affluenza, ci possono essere sempre risvolti positivi. Ad esempio, è possibile avere più tempo per instaurare rapporti con altri professionisti che spesso si possono tradurre in collaborazioni o, ancora, può essere più semplice entrare in contatto con la stampa. Insomma, sicuramente partecipare agli eventi è molto importante e da ognuno di essi può scaturire qualcosa di buono, fosse anche solo l’esperienza di aver allestito la propria postazione o l’amicizia nata con il vicino di stand. Nel corso dell’anno, tuttavia, è probabile che il tempo e le risorse da dedicare agli eventi sia limitato, quindi è bene ragionare su quali di questi possano considerarsi più adatti agli obiettivi che ci si prefissa di realizzare. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle dimensioni o dal prestigio dell’evento, tante volte eventi piccoli ma in linea con i propri obiettivi possono rivelarsi più proficui.

Federico con i game designers John e Brenda Romero

 

Avete stretto accordi a livello aziendale di cui andate particolarmente fieri?

Sicuramente tra quelli di cui andiamo più fieri possiamo nominare quelli stretti con le mutinazionali Microsoft, Sony e Valve, veri colossi nel settore del gaming e non solo che sicuramente non hanno bisogno di presentazioni. A livello nazionale invece siamo fieri delle nostre partnership e collaborazioni con TuoMuseo, l’azienda che per prima ha accostato i videogiochi ai musei e la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, insieme alla quale cerchiamo di far crescere le opportunità nel settore per chi ci si affaccia ad esso.

 

Cosa conta nel primo approccio con le grandi aziende multinazionali?

Ci sono diverse cose di cui tener conto in questi casi. La prima, probabilmente la più rassicurante, è che, per quanto grandi e internazionali, le società sono comunque composte da persone e sono più che disposte ad instaurare relazioni con altre aziende, anche piccole. Ma perché questo avvenga è importante avere una certa credibilità: bisogna sicuramente saper dimostrare di essere in grado di sviluppare il proprio prodotto e di essere un soggetto credibile avendo un sito internet e una casella di posta elettronica col dominio dell’azienda, ma tale credibilità parte anche dalla scelta della forma giuridica. Spesso il primo contatto passa attraverso form e processi automatizzati che fanno una prima scrematura e tali processi non prevedono la possibilità di dialogo con determinate realtà, come singoli individui, partite iva o associazioni, ma solo con aziende. È, quindi, molto importante tenere presente questa cosa nella fase di avvio della propria attività e scegliere con consapevolezza per non doversi poi trovare a correggere in seguito.

 

Come avete risposto alla mutevolezza del vostro mercato di riferimento?

Il mercato videoludico è un mercato in enorme crescita e cambiamento costante. Ogni giorno vengono pubblicate centinaia di giochi nuovi. L’utente, il giocatore, chiaramente non può acquistarli tutti e deve dunque operare una scelta tra migliaia di videogiochi. Proprio per questo motivo, nel nostro settore, spesso, l’andamento fisiologico delle vendite di un prodotto inizia con un grosso boost iniziale che va via via attenuandosi nel corso dei mesi. Solitamente la realizzazione di un videogioco al giorno d’oggi può richiedere anche diversi anni, per questo motivo, non è insolito, soprattutto per aziende piccole, diversificare il proprio campo di azione. Nel nostro caso, ad esempio, oltre alla creazione di videogiochi nostri, abbiamo instaurato rapporti con altre società e abbiamo cominciato a creare giochi e applicazioni anche per conto di altre aziende, con la formula B2B. Un altro settore in cui ci siamo espansi molto volentieri è quello della formazione. Il nostro lavoro richiede abilità e conoscenze molto particolari e che, per quanto molto richieste, a oggi non è sempre facile trovare, così abbiamo cominciato a collaborare con scuole di formazione e scuole private come ad esempio la Scuola Internazionale di Comics di Firenze creando dei percorsi formativi dedicati al mondo della creazione di videogiochi e partecipando anche come docenti, cominciando così a formare quelli che diventeranno nostri colleghi, ma anche nostri collaboratori.

 

A cosa state lavorando adesso?

Siamo a lavoro su due nuovissimi progetti, videogiochi ovviamente, e ci stiamo preparando a sperimentare anche nuove forme di vendita. Ancora non ce la sentiamo di entrare troppo nel merito, ma possiamo assicurare che, come sempre, rispecchieranno in pieno il nostro stile e il nostro amore per l’arte, la musica e la letteratura!

Copertina del post Luglio rovente con l’Accompagnamento PIN

Luglio rovente con l’Accompagnamento PIN

01 Luglio 2021 ore 16:36

Si prospetta un mese ricco di appuntamenti per tutti i Vincitori PIN: saranno infatti quattro settimane di #networking, Q&A ed Toolkit a cura dello staff!

Segna in agenda:

  • Giovedì 8 luglio, ore 15:00

Q&A con lo Staff: Rendicontazione e gestione delle spese progettuali (max 10 persone)

  • Lunedì 12 luglio, ore 16:00

Inclusione e Partecipazione: Networking con l’Agenzia Nazionale per i Giovani

  • Martedì 20 luglio, ore 17:00

Opportunità per le startup innovative e l’industria culturale, creativa e turistica: Networking con Invitalia

  • Mercoledì 21 luglio, ore 18:00

Conoscersi per collaborare: Networking con Piero Cosoli della Pròdeo S.p.a.

  • Lunedì 26 luglio, ore 11:00

Focalizzare e aggiornare l’idea di business – esercitazione con canvas

Scegli l’evento che fa per te e prenota il tuo posto entro le ore 16:00 del giorno prima!

 

Copertina del post “Dalla Puglia al Veneto, andata e ritorno con l’olio extravergine di oliva”

“Dalla Puglia al Veneto, andata e ritorno con l’olio extravergine di oliva”

28 Giugno 2021 ore 16:13

La scuola non è soltanto fatta di lezioni, libri e compiti, soprattutto è luogo in cui creare occasioni di incontro e di scoperta. La conoscenza si realizza in maniera significativa anche attraverso la creazione di connessioni tra realtà diverse, a volte anche in maniera inaspettata, e la capacità di generare relazioni con l’esterno.
Di quest’anno scolastico che si è appena concluso, un anno fatto anche di tante modalità inedite di apprendimento e in cui anche grazie alla tecnologia alcune distanze si sono accorciate, vogliamo condividere il racconto in prima persona di Antonio e Lucia, fondatori di Adopt me, impresa PIN attiva nella promozione dell’agricoltura pugliese.

Antonio e Lucia infatti, da veri e propri ambasciatori della Puglia, si occupano hanno strutturato la loro impresa sulla commercializzazione dell’olio extravergine attraverso un’interessante meccanismo di adozione di alberi di ulivo secolari, così da offrire alle aziende agricole pugliesi un ulteriore canale di vendita del loro prodotto. La sfida infatti, oltre che sulla qualità del prodotto, anche e soprattutto sulla possibilità di intercettare nuovi clienti. Ma cosa c’entra tutto questo con la scuola?
Lasciamo loro la parola per farci raccontare, in prima persona, come è andata un’esperienza particolarmente significativa e che inizia con la lettera di una maestra di una scuola di un piccolo paese del Veneto.

“Cari Antonio e Lucia,
vi scrivo di getto, con ancora l’emozione, fresca fresca, vissuta stamattina con la consegna delle bottigliette d’olio, poi con calma scriverò un articolo per il sito della scuola, e vi manderò anche quello.
Ho conosciuto Adopt me Italy tramite un articolo pubblicato su una rivista cui sono abbonata, Città Nuova: l’idea mi è piaciuta, e con la mia famiglia abbiamo subito adottato un ulivo, chiamato Oceano.
In seguito, ho pensato di proporre questa iniziativa nella scuola dove insegno, nelle due classi quarte della Primaria di Torrebelvicino.
Inizialmente, pensavamo con le colleghe di inserire l’adozione in un progetto sulle emozioni, attuato nelle due classi in seguito ad un evento triste, in quanto l’albero di per sé è un concentrato di significati simbolici importanti: collega cielo e terra, tiene le radici ben salde per slanciarsi in alto, si fa custode della natura e scrigno di saggezza. Poi ci siamo rese conto che il progetto poteva avere risvolti ben più ampi, coinvolgendo in maniera trasversale diverse discipline: geografia, per individuare dove si trovano gli ulivi, immaginare il percorso per raggiungerli, conoscere una regione con climi e paesaggi diversi; scienze e tecnologia, per sapere come si coltiva un ulivo, come si raccolgono le olive e come si ottiene l’olio, quali tecniche innovative si possono utilizzare per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dell’uomo, come combattere problemi legati ai parassiti e ai cambiamenti climatici; educazione civica, nell’individuare comportamenti rispettosi e un modo etico di fare economia…un discorso importante riguarda la sana alimentazione, di cui l’olio extravergine è uno dei capisaldi…. E così via, l’adozione di un ulivo ci poteva aprire mondi infiniti di discussione e conoscenza.

Una volta preso contatto con voi, e presentata l’idea ai rappresentanti dei genitori, abbiamo coinvolto i bambini, che si sono impegnati a portare ognuno qualche piccolo risparmio, in modo da “responsabilizzarli”.
La cifra raccolta bastava ad adottare due alberelli di taglia piccola… è stata una sorpresa quando ci avete presentato i nostri “giganti”!! Hermione e Salvalbero, come hanno deciso di chiamarli i bambini, due grandi e maestosi alberi secolari, davvero solenni!!
Il giorno dell’adozione è stato emozionante. I bambini, in classe, si sono collegati con i compagni dell’altra sezione (in tempi di restrizioni, anche vedere i propri amici in questo modo è stato suggestivo!) e con voi, Antonio dal campo, Lucia dall’ufficio. Magie della tecnologia, che può annullare (quasi) qualsiasi distanza.

 
Antonio sei stato bravissimo a spiegare in modo chiaro e semplice molte cose sulla vita degli ulivi, e a rispondere alle domande che i bambini non finivano più di fare. Lucia, li hai incantati con il racconto dell’oliva perduta…hai sentito che applauso ti hanno dedicato!
Ci siamo lasciati con l’entusiasmo di un cammino appena iniziato, la prima puntata di una serie interessantissima. I bambini quel giorno sono usciti da scuola con in mano il Certificato di Adozione al grido di “Andiamo in Puglia!!”
Intanto, ci avete preparato appositamente una quantità di piccole-grandi bottiglie di prezioso olio, con tanto di etichetta stampata appositamente, giusto giusto in tempo per consegnarlo l’ultimo giorno di scuola. I bambini hanno aspettato con impazienza l’arrivo del “loro” olio, e sono stati felicissimi!! Siete stati troppo bravi, perché la somma che vi abbiamo inviato davvero non bastava a coprire le spese! Però avete toccato il cuore dei nostri bimbi e, di riflesso, delle loro famiglie.
Qualcuno ha addirittura programmato di venirvi a trovare durante le vacanze…di sicuro ci si rivedrà presto, magari al momento di portare le olive al frantoio, il prossimo anno scolastico.
Anche le mie colleghe sono state contente dell’iniziativa, e vi ringraziano per il dono dell’olio.
State facendo una cosa importante, e la state facendo nel migliore dei modi. Spero che possiate lavorare con molte altre scuole, perché è nei nostri bambini che possiamo coltivare un mondo più bello e giusto.
A presto!!”

Antonio: Questa lettera della maestra Giovanna ci ha riempito di felicità e soddisfazione, perchè ci ha fatto toccare con mano che i sapori della nostra Puglia sono arrivati intensi fino in Veneto, a Torrebelvicino, piccola cittadina in provincia di Vicenza. L’energia positiva della condivisione ha prodotto un’onda carica di curiosità e meraviglia. Sapete perché? Bene, perché oggi in Puglia ci sono Hermione e Salvalbero, i due ulivi adottati dai bambini di Torrebelvicino, nell’agro di Corato presso una delle aziende agricole che fanno parte del progetto.
Lucia: È stato per noi un traguardo importante e significativo, toccare con mano la sensibilità delle insegnanti, faro educativo, per i bambini di oggi che saranno uomini e donne consapevoli domani, arricchiti da un’esperienza nuova, disarmante, ricca di scoperta e di ammirazione. Abbiamo avuto l’occasione di raccontare il nostro lavoro agli alunni e, seppur attraverso uno schermo, permesso loro non solo di immaginare, ma più semplicemente di condividere e far conoscere la vita di in un campo di ulivi, l’emozione della fioritura, l’evoluzione del fogliame, delle tecniche di lavorazione. Non solo immaginare ma concedersi l’opportunità di scegliere e scoprire. Oggi ogni singolo alunno ha con se una bottiglia di olio, prodotto dai due ulivi adottati, ma tanto più un sogno vestito da promessa, venire qui in Puglia a visitarci e ad abbracciare i due piccoli ulivi. Noi li aspettiamo a braccia aperte.

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Wosh: un brevetto per migliorare i servizi alle lavanderie

08 Giugno 2021 ore 16:45

Ad un anno dalla vittoria, ecco che arriva un’altra bella notizia: Wosh, l’app che digitalizza il processo di gestione e fruizione delle lavanderie artigianali con base a Lecce, deposita il brevetto per proteggere le principali novità tecnologiche e pone le fondamenta per gli sviluppi futuri!

Ed è così che ci comunicano la crescita del progetto, attraverso un comunicato stampa che spiega il funzionamento dell’app, gli sviluppi messi a punto nonostante l’anno di difficoltà e il futuro lancio sul mercato.

Buona lettura!

WOSH: L’APP CHE DIGITALIZZA E MIGLIORA I SERVIZI DELLE LAVANDERIE

Nata grazie al Bando PIN della Regione Puglia, dopo un anno ha già depositato un brevetto ed è pronta per essere lanciata sul mercato

Lecce – A un anno di distanza dal “via” ha già depositato un brevetto ed è pronta per essere lanciata sul mercato: è WOSH, un’app mobile che digitalizza il processo di gestione e fruizione delle lavanderie artigianali, assicurando una maggiore tracciabilità degli abiti che vengono consegnati.
WOSH è un progetto dell’azienda Leccese Futura Srls, costituita a giugno 2020 grazie al finanziamento del bando PIN – Pugliesi Innovativi della Regione Puglia. Figlio di un’idea di due fratelli, Stefano e Fabio, cresciuti nella storica lavanderia di famiglia, WOSH coniuga la loro esperienza nel settore con gli studi ingegneristici di Stefano e la passione per la tecnologia di Fabio, accettando la sfida di dotare le piccole realtà artigianali di strumenti digitali orientati al miglioramento di quei servizi essenziali in una società sempre più connessa.

Nello specifico, WOSH si pone l’obiettivo di favorire l’automazione dei principali servizi offerti dalle lavanderie artigianali, digitalizzando il sistema di ricezione ed evasione degli ordini e consentendo al cliente di monitorare lo stato di lavorazione dell’indumento attraverso un’applicazione mobile, limitando il periodo di giacenza dei capi e ottimizzando le modalità di interazione attraverso notifiche push in real-time, eludendo il rischio di smarrire gli abiti. Il progetto è cresciuto in corso d’opera, andando oltre i deliverable inizialmente previsti con l’Integrazione di funzionalità atte a potenziare le prestazioni della piattaforma quali: il servizio di ritiro veloce che permette ai clienti di pianificare orario e data del ritiro in lavanderia degli indumenti pronti, la funzione “Urgenze” che consente di richiedere una maggiore priorità nella lavorazione di uno o più indumenti; lato backend invece sono stati integrati grafici e tabelle utili al gestore della lavanderie a monitorare in maniera semplice e veloce lo stato delle lavorazioni previste, il reporting di quelle pregresse e l’andamento dei ricavi.

È stata inoltre già avviata un’azione di potenziamento della brand awareness con la creazione di una landing page dedicata.

Quanto sviluppato con il progetto WOSH è stato oggetto di brevetto per invenzione industriale presentato in data 19 Marzo 2021, a circa un anno dalla fondazione della società; il brevetto oltre a proteggere quelle che sono le principali novità tecnologiche proposte da WOSH, pone le fondamenta per gli sviluppi futuri.

Wosh è presente sui social e sul sito www.wosh.it.