We Make Future!
Tre giorni che sembrano lunghi almeno il doppio: si può condensare con queste parole l’esperienza che un nutrito gruppo di giovani imprenditori e imprenditrici hanno vissuto alla Fiera di Rimini durante il Web Marketing Festival 2022.
Una kermesse che negli anni si è affermata come il principale evento in Italia per approcciare non solo il mondo della comunicazione e del marketing digitale, ma come occasione per scoprire trend ed esperienze di innovazione sociale e culturale, attraverso occasioni di networking e soprattutto di formazione.
Centinaia fra relatori, esperti, testimonial hanno affollato le decine di stage e animato talk tecnici e incontri di approfondimento, spaziando tra digitalizzazione, sostenibilità, educazione e Formazione, Ricerca, Inclusione e Accessibilità, Health, Legalità, Occupazione e Imprenditorialità. A tenere insieme questa ampia varietà di argomenti e occasioni, lo scambio di conoscenze e l’apprendimento di nuove competenze, scommettendo sulla possibilità di stimolare la capacità, innanzitutto di chi fa impresa, di impattare positivamente sullo scenario nazionale.
Un festival che chiama a raccolta imprenditori, start-up, organizzazioni del Terzo settore, studenti, aziende, istituzioni pubbliche e che vuole essere un vero e proprio acceleratore della crescita del nostro Paese tanto che nel proprio manifesto recita così:
“Crediamo profondamente nell’impegno imprenditoriale come mezzo per il cambiamento, così come viviamo internet e l’innovazione digitale come strumenti di costruzione del futuro e di crescita sostenibile”
E così anche la composizione del gruppo che, come staff ARTI, abbiamo accompagnato a Rimini rifletteva la varietà di argomenti e settori che il We Make Future Festival permette di approcciare: dall’ambito moda e dell’inclusione con Different State, Atelier Verderame e Le Moire, all’ambito della food innovation e della comunicazione con Vegan Places, Maraki, Leaf e Dishboard, Mr. Sciocco, Geosmè, all’innovazione sociale e inclusione di Wooisic.
A loro abbiamo chiesto di raccontarci direttamente questa esperienza.
Lo facciamo partendo proprio da un aspetto che ci ha colpiti di più durante la tre giorni in fiera: la grandissima disponibilità ad essere un gruppo che i partecipanti hanno dimostrato costantemente. Una capacità quasi innata di fare squadra e che si è concretizzata sia nella condivisione degli apprendimenti sul campo in tempo reale, con lo scambio di contatti appena presi o il suggerimento di incontri da seguire insieme, sia nella disponibilità a ragionare insieme su possibili sviluppi futuri per le proprie iniziative imprenditoriali una volta tornati a casa.
Ecco come raccontano questo aspetto così importante alcuni dei protagonisti:
Selena – Atelier Verderame: È stato molto importante il confronto e la condivisione di determinati argomenti/eventi/interventi. Insieme siamo riusciti a supportarci e a fare luce su alcuni punti che non erano chiari tramite il confronto diretto e a volte immediato. Inoltre l’importanza di rapportarsi con dei caratteri differenti del proprio aiuta a comprendere e/o a considerare degli aspetti, visioni che molto probabilmente non avremmo preso in considerazione.
Tore – Different State: La cosa che più mi ha sorpreso è stata la facilità di gruppo coeso che si è creata tra noi giovani imprenditori. Sarà per la territorialità e il calore pugliese, sarà perché siamo giovani e desiderosi di conoscenze, ma questo gruppo ha creato diverse
amicizie. Ognuno dei vari rappresentanti delle start up mi ha insegnato qualcosa non solo lavorativamente parlando ma anche a livello umano.
Sonia – Le Morie: la vicinanza agli altri del gruppo è stata davvero fondamentale, in quanto, nonostante il già di per sé alto livello della fiera in questione, questi 3 giorni hanno subito un boost notevole in seguito all’interazione con gli altri giovani imprenditori: scambi di consigli, racconti delle proprie esperienze, la condivisione di problemi simili, hanno reso altissimo il morale, la grinta e il desiderio di perseguire fieri i propri obiettivi.
Questo è molto importante in quanto nel percorso gli ostacoli sono stati finora innumerevoli e sapere che non si è soli, aiuta a saltarli più facilmente. Ci siamo mossi come se fossimo amici da tanti anni invece che persone appena conosciute che perseguono fini simili. La stessa esperienza vissuta da soli, con un diverso livello emotivo ed interattivo, avrebbe avuto un impatto totalmente diverso.
Questa condivisione non avviene solo con gli altri partecipanti, ma può avere un riverbero interessante anche all’interno del proprio gruppo di lavoro. Lo racconta bene Tommaso di Leaf che ha partecipato alla tre giorni insieme al suo socio, Michele: Secondo me uno dei risultati più belli e concreti che si possono subito ritrovare a valle della nostra esperienza è un rinforzato team building. Era la prima volta, di fatto, che io e Michele ci siamo trovati “in trasferta” per parlare a sconosciuti della nostra idea ed è stato piacevole riscontrare come si riesce a farlo in naturalezza. In secondo luogo, ma non meno importante, abbiamo avuto un riscontro effettivo sull’idea che abbiamo presentato con una conseguente prima validazione (molto importante). Abbiamo inoltre preso contatti importanti con persone che possono concretamente supportare il nostro progetto e stretto nuovi legami con persone che ci hanno insegnato tanto (da molti punti di vista: business, social, design, …)
E a proposito di apprendimenti, abbiamo chiesto di raccontarci quali erano le aspettative rispetto all’evento e quali invece sono state le sorprese, gli incontri significativi e i primi risultati raccolti.
E per chi si occupa ad esempio di marketing, Selena ci racconta di uno degli incontri che ha seguito: Ho trovato interessante più di un incontro, ma in particolar modo “In Brand Veritas. Strategie e linguaggi di branding a misura di Gen Z” di Daniele Chieffi e Nicolò Cappelletti. Nell’incontro si parlava delle caratteristiche del consumatore della Generazione Z e a quali brand è interessato. tra le cose che mi sono appuntata una mi ha colpito particolarmente la necessità di autenticità dei brand. Più un brand è autentico e riesce a trasmettere e mantenere i propri valori, più ha possibilità di attirare e trattenere questa generazione che desidera essere partecipe di ciò che accade dietro a un marchio, conoscerne i retroscena e familiarizzare con il brand.
Andrea – Maraki: Durante il WMF sono riuscito ad entrare in contatto e prendere un appuntamento call con 4 realtà legate al mondo del Diglital PR e Grapich, per cercare di ampliare i servizi offerti ai clienti all’interno della mia azienda. Inoltre a livello di formazione ho conosciuto le potenzialità del podcast, e mi sono prefissato di approfittare di questo nuovo modo di fare
comunicazione che è ancora poco utilizzato e quindi appetibile.
Sonia – Le Moire: Oltre all’aumento delle visualizzazioni ho ricevuto consigli su come migliorare il sito, cosa che stiamo facendo (ci siamo messe all’opera appena sono rientrata), nell’attesa di poterlo comunque rendere uno shop online. Per il resto le esperienze vissute sul campo anche dai colleghi pin, sono state illuminanti. Ti riporto l’esempio di Tore, di Different State. Ha donato una felpa del suo brand, al cantante Irama durante un suo concerto! Io spero tantissimo che questo gli conceda la visibilità che merita, è stata una mossa geniale che mi ha ispirato un sacco di idee.
Tore – Different State: Il primo incontro significativo è avvenuto il primo giorno di fiera grazie a Tommaso di Leaf, che mi ha presentato Gianmarco Losito, un suo amico d’infanzia e giovane imprenditore di un brand di abbigliamento che conoscevo solo tramite social. (quanto è piccolo il mondo!) Vederlo dal vivo è stato emozionante. Un ragazzo che stimo molto perché in poco tempo, grazie alla sua simpatia e capacità di intrattenimento sui social ha portato il suo brand a livelli alti. Ci siamo scambiati i numeri telefonici e sono sicuro che saprà darmi qualche consiglio soprattutto rispetto ai fornitori particolari con cui collabora. Il secondo incontro è avvenuto il secondo giorno di fiera dopo uno speech che aveva come ospite Benedetta Deluca, un influencer e attivista della diversity&Inclusion e body positive, un tema che appoggia perfettamente la vision del nostro brand Different State. Quale occasione migliore per regalarle una nostra maglia? Ragazza super disponibile e di una gentilezza unica, al tal punto di scattare lei stessa un selfie ricordo, con tanto di messaggio e risposta sui social. Si è resa disponibile per una collaborazione in futuro. Chissà!!
Fabrizio – Wooisic: Un incontro molto motivante e ben condotto è stato “The future is now.. e il project management serve a cogliere l’attimo” di Giancarlo Orsini. Il relatore ha posto l’attenzione sui megatrend che nei prossimi anni impatteranno sul mondo anche a causa di un processo di innovazione tecnologica che sta investendo ogni campo. Ha analizzato le crisi (covid, guerra e monetaria) in ottica di opportunità per determinati modelli di business che attraverso il project management modificheranno l’ordine delle cose e messo l’accento sulle opportunità digitali e imprenditoriali per i bambini e gli adolescenti.
Questo e altri incontri hanno aggiunto nuove competenze di marketing utili a sostenere
le imprese sociali nella ricerca di nuovi fondi privati ed erogazioni.
Valeria – Mr. Sciocco: Gli incontri più interessanti sono stati quelli con alcuni speaker di nostra conoscenza, famosi nel settore del marketing perché già seguiti da noi in altre occasioni. Alcuni docenti e altri anche influencer: famosi perché molto forti nel settore della formazione (i primi) o perché molto seguiti sui social (i secondi). In entrambi i casi abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con loro e regalare un campione del nostro nuovo prodotto.
Chiudiamo questo racconto, con una selezione di 10 consigli frutto dell’esperienza in fiera ed elaborati direttamente da chi ha vissuto questa esperienza sul campo:
- Munitevi di più materiale possibile del vostro brand, cartaceo e fisico se vendete ad esempio un prodotto, e cercate di regalarlo a gente molto influente.
- Recuperate più contatti possibili per future collaborazioni.
- Sfruttate e godetevi tutto il tempo a disposizione durante l’evento senza perdere la minima occasione, organizzando le giornate nel dettaglio.
- Presentatevi a qualsiasi investitore o rappresentante di stand chiedendogli più informazioni possibili. Siate chiari, parlate in modo onesto, siate aperti all’ascolto e alle critiche.
- Studiate con attenzione il programma e gli speech di maggiore interesse in modo da non disperdere energie durante le giornate di formazione.
- Preparatevi allenandovi con pitch di diversa durata per le occasioni di networking e gli incontri con potenziali investitori o partner.
- Osate e cercate di inventarvi qualcosa che sia fuori dal comune per rimanere impressi nella mente di chi si incontra. Non perdetevi i momenti di contatto con le altre startup: isolarsi non porta a nulla, i rapporti umani sono parte della crescita di ogni persona e anche di ogni azienda.
- Cercate di giocare di squadra. A volte è possibile fare squadra tra persone con business totalmente diversi, anche se apparentemente sembra impossibile.
- Ascoltare, non prendete nulla per scontato, ogni punto di vista (anche quello che potreste reputare meno importante o che non c’entra col vostro settore) può portarvi a spunti molto interessanti.
- Create relazioni, anche se siete timidi pensate che lo state facendo per il futuro della vostra azienda e non c’è nulla di più importante delle relazioni. E infine, PARLATE! Anche se siete timidi, andate in giro, conoscente gente, fate sapere al mondo che esistete e conoscete il mondo che vi circonda!