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In visita da… Una coda per due, esempio vincente di impresa sociale

03 Febbraio 2022 ore 13:16

Visitare il Parco di Ulisse ci ha permesso di scoprire dal vivo come il contributo dell’avviso PIN abbia potuto dare avvio ad un progetto in continua evoluzione. Anna e Barbara di Una coda per due, progetto partito nel 2018 e concluso ad agosto 2019, hanno superato diverse sfide e tante battaglie ma oggi questo sogno è realtà aperta a tutti, vivace polo di incontro e di accoglienza, in cui i protagonisti sono gli animali, la natura e tutti i valori ad essi collegati. A conclusione della visita abbiamo salutato il Parco pensando che ogni città avrebbe diritto ad un’oasi di tranquillità come questa. Dalle parole delle fondatrici si evince come il crederci, fino in fondo, possa poi portare a costruire bellezza. E se volete anche voi viverlo non vi resta che leggere questo articolo e poi andarci di persona!

Il Parco di Ulisse è oggi uno spazio dinamico e polifunzionale nato grazie alla tenacia e alle competenze vostre e di chi vi ha affiancato in questi anni. Come siete arrivati a questo punto? Come si è evoluto il progetto?

Il Parco di Ulisse originariamente era incentrato sulle attività cinofile e sugli Interventi Assistiti con gli animali. Infatti il nostro progetto “Una coda per due”, risultato tra i primi vincitori del bando PIN, aveva previsto la creazione di un Centro di pet therapy e centro cinofilo che valorizzassero la relazione uomo-animale-ambiente. Poi, in corso d’opera la nostra équipe multidisciplinare si è arricchita di nuove professionalità con prevalente esperienza nel campo educativo e rieducativo. Successivamente, l’essere diventati genitori ci ha permesso di sentire maggiormente i bisogni delle famiglie e della comunità educante ed è così che abbiamo voluto riservare una porzione del parco interamente ai bambini, con l’esclusiva area di “outdoor education”.

Questo è avvenuto prima dell’inizio della pandemia che ha reso ancora più preponderante il bisogno di riconquistare spazi all’aperto, di uscire “fuori” ed anche di riconquistare quel legame autentico ed innato con la natura. In ciò, probabilmente, abbiamo anticipato i tempi, perché laddove chiudevano scuole ed istituti, noi concedevamo a terzi i nostri spazi aperti, offrendo oltre ad un servizio specialistico, anche un setting unico e sicuro che è quello rurale. Il nostro punto di forza è stato, oltre la perseveranza e l’innovatività della nostra idea progettuale, anche il know how della nostra squadra variegata che oggi conta più di 20 professionisti. Ognuno di noi ha potuto metterci del suo ed ora il Parco è un centro multiservizi unico per il sud Italia che a breve si appresta anche ad ottenere il riconoscimento come Centro di Terapia Assistita con gli Animali, il primo della nostra regione, oltre ad essere centro tirocini per gli IAA a livello nazionale. Si sono concretizzati partenariati e collaborazioni con enti pubblici vari come scuole, comuni, Asl e a breve anche con alcune università, al fine di poter approfondire la ricerca nel nostro core business che sono gli Interventi Assistiti con gli Animali e l’educazione non formale.

Cosa c’è di voi e della vostra vita in questo spazio? 

Il Parco è stato progettato guardando il mondo con gli occhi di un bambino, ma con una particolare attenzione alla sostenibilità. Il concept, ideato dall’arch. Mariagrazia Giardinelli, di origini pugliesi, ricercatrice dell’università di Firenze, nasce dalla riproduzione in pianta della sagoma del cane, ripreso dal nostro logo, che avvolge le principali aree funzionali in geometrie curve con l’utilizzo di materiali naturali e della vegetazione locale, per consentire all’utente di fare esperienza percettiva e sensoriale totalizzante.

Abbiamo portato nel nostro fazzoletto di terra alcune cose belle che ci avevano entusiasmato durante i nostri viaggi come ad esempio la cupola geodetica, vista in alta quota sulle Dolomiti e che ad oggi è una delle strutture più sicure e ecosostenibili al mondo. I giochi che corredano l’area di “outdoor education” provengono dall’Inghilterra, dalla Polonia e dalla Finlandia e si ispirano ai primi asili del bosco scandinavi. Il nostro percorso sensoriale si è ispirato ai grandi parchi del nord Europa ma è composto da materie naturali a km 0 che vengono sostituiti periodicamente in base alle stagioni. La tenda stretch che offre ristoro durante la calura estiva proviene dal Sud Africa e si sposa perfettamente con i colori della nostra terra. Sono stati utilizzati materiali locali, come il tufo ed il legno, rinnovabili e riciclabili secondo l’approccio LCA (Life Cycle Assessment) e le piante e i fiori sono stati scelti con oculatezza, per sposarsi con il paesaggio costellato da ulivi secolari e dalla macchia mediterranea.

Quali difficoltà avete dovuto affrontare e come le avete superate?

Le difficoltà maggiori sono state di tipo burocratico. La nostra è un’attività assolutamente nuova per il nostro territorio ed oltre a non esserci un regolamento comunale inerente le attività cinofile, a livello regionale all’epoca mancava una regolamentazione che fissasse delle regole sugli interventi assistiti con gli animali e sui centri che erogano tali servizi. Anche a livello di inquadramento camerale non sono mancati problemi, perché tutt’ora manca un codice Ateco specifico per questa attività. Ma siamo riusciti a sciogliere tutti i vari “nodi” attraverso il nostro costante aggiornamento, la nostra determinazione ed avvalendoci di consulenti esperti. Possiamo affermare che a livello regionale e nel sud Italia siamo dei pionieri in questo settore e siamo onorati di aver contribuito alla stesura dell’attuale regolamento attuativo regionale in materia di IAA.

Avete candidato diversi progetti a bandi pubblici dopo aver vinto PIN. Cosa vi hanno permesso di realizzare?

L’essere risultati tra i primi vincitori del bando PIN, nel settore dell’innovazione sociale, ci ha permesso di concretizzare la prima parte del nostro progetto con la creazione del centro di pet therapy e di parte dell’area cinofila. L’iniziativa è stata per noi quel “la” che ci ha infuso la giusta dose di ottimismo per continuare a credere nei nostri sogni e poter concretizzare la restante parte del progetto.

Successivamente abbiamo partecipato a vari bandi nazionali, regionali e locali collocandoci tra gli idonei e vincendo l’Avviso pubblico per la realizzazione di interventi di animazione sociale negli istituti detentivi, grazie al quale abbiamo potuto avviare un progetto pilota di educazione assistita con gli animali rivolto agli internati della REMS di Carovigno in collaborazione con il CSM dell’ALS BR; in qualità di partner abbiamo vinto il Bando della Regione Puglia per la realizzazione di Impianti sportivi soggetti privati.

Grazie a quest’ultimo bando stiamo ampliando il nostro parco e durante questo nuovo anno inaugureremo un’area ludico-motoria per i più piccoli ed un’area sportiva inclusiva, entrambe “outdoor”, entrambe già approvate dal CONI che ha anche riconosciuto la nostra area sportiva attrezzata.

Nel 2021 siamo risultati vincitori del bando regionale indetto dalla Sezione Relazioni Internazionali con l’organizzazione del V^ edizione del Festival della Cooperazione Internazionale e, in qualità di partner, del bando della regione Puglia – Dipartimento Promozione della salute e del benessere animale – Sport per tutti, per l’avvio di sport inclusivo per varie fasce deboli. Grazie a dei bandi comunali, la Coda di Ulisse ha rivolto i suoi avviati campus estivi mattutini e pomeridiani a minori provenienti da nuclei vulnerabili e/o con disabilità certificata e sta continuando a realizzare laboratori educativi, artistici e ludico-ricreativi completamente gratuiti a minori del Comune di Massafra.

Il nostro progetto, per la sua portata innovativa, sarà presentato all’evento ARCH22 – the 5th Architecture Research Care and Health conference di Amsterdam, ove sarà valorizzato come esempio virtuoso e sarà analizzato il contributo che il centro apporta all’attrattività del territorio attraverso l’eliminazione del degrado, della sporcizia e dell’isolamento delle periferie.

Come si evolveranno ulteriormente il parco e il progetto nei prossimi mesi?

Come accennato prima, nel 2022, il nostro Centro di Pet therapy riconosciuto dalla Regione Puglia si appresta a diventare Centro di Terapia Assistita con gli Animali, previa nulla osta Asl. È un passo importante che qualificherà ancora meglio il lavoro che svolgiamo nell’ambito riabilitativo e che meglio identificherà il nostro Centro, che aveva già i prerequisiti igienico-strutturali e d’équipe per ottenere tale attestazione. Il Parco di Ulisse, oltre ad ospitare gli Interventi Assistiti con gli Animali, è sede di svolgimento di altre co-terapie e co-laboratori, come arte-terapia, musico-terapia, orto-terapia e teatro sociale, avvalendoci dei nostri esperti od in partenariato con professionisti e/o altri enti del settore.

È diventato un punto di riferimento per le strutture socio-sanitarie e le scuole del nostro territorio che ospitiamo per la realizzazione di varie attività. Il nostro Centro di Pet therapy, ufficialmente rientrerà tra i centri di formazione e tirocini della rete nazionale WE ANIMAL e stiamo lavorando per instaurare ulteriori collaborazioni con enti di ricerca ed Università. Strutturalmente, il Parco di Ulisse ad oggi è esteso su oltre 3.000 mq, di cui 2.000 di verde e si arricchirà dell’area sportiva inclusiva composta da zona fitness “outdoor” con attrezzi per persone con disabilità e l’esclusiva area equilibrio ed adventure per bambini e ragazzi, per una estensione di altre 3.000 mq. Abbiamo già altre idee che però custodiamo gelosamente per semplice scaramanzia e contiamo di estendere il parco di oltre 1 ettaro.

Quest’area sportiva andrà ad arricchire l’esistente ed avvalora ancora di più il concetto di parco multiservizi per un approccio integrato della “One Heath”, ovvero “Salute Unica”, dell’uomo, degli animali e dell’ambiente.

Ci sono delle persone in particolare nel vostro team il cui contributo è stato decisivo per lo sviluppo del progetto?

Il progetto ambizioso de La coda di Ulisse è il risultato di un grande lavoro di squadra. Siamo partite in due, io come veterinario esperto in Interventi Assistiti con gli Animali, appassionata di tematiche sociali e di educazione biocentrica e Barbara Leoni, biologa, educatore cinofilo e coadiutore cane per gli IAA. Sono poi saliti a bordo educatori professionali, psicologi, altri coadiutori animali, tutti esperti in IAA ma il progetto ha subito una sostanziale trasformazione grazie al coinvolgimento dell’avv. Tommaso Marazia, europrogettista che ci ha dato la possibilità di allargare i nostri orizzonti, di Venere Rotelli, animatrice sociale con esperienza ventennale che ha curato la comunicazione e molti dei laboratori per giovani ed adulti ed Anna Sisto, pedagogista esperta in IAA che ci ha fornito numerosi spunti nell’ambito educativo e rieducativo. La squadra si è arricchita, poi, di altre variegate professionalità di caratura che hanno reso possibile l’ampliamento dei nostri servizi rivolti a tutti, grandi, piccini ed animali.

Che cosa consigliereste ad altri vincitori PIN che intendono realizzare spazi finalizzati ad accogliere attività e servizi legati a temi sociali?

La nostra esperienza ci porta a consigliare agli altri vincitori PIN in primis di avvalersi dei consulenti giusti, in secundis di instaurare partenariati con enti locali, pubblici e privati al fine di poter sia ottenere in concessione e/o condividere spazi idonei, sia per rafforzare e completare le competenze messe in campo per l’attuazione del progetto. La nostra sede operativa rimane una nostra scelta personale ed opportunità che abbiamo voluto implementare, ma esistono svariate altre possibilità che renderebbero più agevole l’avvio di un’attività nel sociale. Mi sento di aggiungere che lavorare nel sociale, probabilmente, non da immediati riscontri perché, vendere un servizio “ultra specialistico” prevede una fase di attenta informazione ed anche di sensibilizzazione dei propri stakeholders. Rimane fondamentale il contatto diretto a più livelli, sia con i rappresentanti delle istituzioni che con le famiglie, perché non è possibile trasferire alcune nozioni e i propri valori solo attraverso sterili documenti o attraverso i canali social o il sito istituzionale. Chi come noi lavora nel sociale, mettendo al centro la relazione autentica, deve prevedere sempre la possibilità di incontri conoscitivi ed open day che possano aiutare a conoscere l’offerta di servizi.

Copertina del post In visita da… Cocula, la prima polpetteria artigianale nel centro sto

In visita da… Cocula, la prima polpetteria artigianale nel centro storico di Lecce

25 Novembre 2021 ore 18:12

Esistono luoghi con un’atmosfera speciale, che fin dal momento in cui ci si mette piede si dimostrano luoghi capaci di accogliere e far sentire quasi a casa. Sono luoghi capaci di raccontarsi attraverso i colori, gli odori, la luce, le persone che li vivono – e i sorrisi di chi gli ha dato vita.

La storia di Marilù e Giovanna inizia il 1° maggio 2020 ed è una storia che a loro piace e che a noi sembra l’incipit perfetto per conoscere le protagoniste e il loro progetto. Perché inizia con un’idea che, come tutto il loro percorso, fanno nascere insieme. Quel giorno, sul terrazzino di un palazzo del centro di Lecce, mentre le due amiche-coinquiline si interrogano sul proprio futuro, hanno un’intuizione: e se il futuro fosse da ricercare nel passato? E perchè non nel proprio passato, quello più intimo e familiare, nei ricordi dei pranzi in famiglia, nei ricordi delle mani delle nonne che con abilità e tante idee trasformavano un piatto semplice e autentico della tradizione salentina in qualcosa di speciale ogni volta.
E così, al grido quasi epico di “Polpette! Cucineremo polpette!”, siglano quel momento speciale che avrebbe cambiato la loro vita professionale.

Se volete condividere poi, un altro momento speciale potete visitare il profilo Facebook di Cocula e godervi il breve video del momento in cui Marilù e Giovanna hanno scoperto di essere vincitrici PIN. Chi lo vede si rende conto che le parole “è cambiata la nostra vita” non sono esagerate. L’idea è nata in pieno lockdown mentre entrambe erano in cassa integrazione e le riflessioni fatte insieme sul terrazzino quel 1° maggio 2020 partivano dal voler trovare un risvolto positivo della pandemia.

Azione, invece di attesa. E così che è nata la candidatura di quell’idea al bando PIN, la vittoria e, a distanza di neanche 12 mesi, la nascita della loro azienda la M.M.P.G. Srls e l’avvio delle attività. Cocula, la prima polpetteria artigianale nel centro storico di Lecce (Via Matteotti angolo Via Saponea) ha aperto a luglio di quest’anno.

La nostra visita, in un venerdì di fine estate, ci ha offerto l’opportunità di vivere Cocula durante l’operatività. Durante le due ore di apertura all’ora di pranzo, Giovanna e Marilù erano in continuo movimento per seguire gli avventori della polpetteria, da quelli capitati lì per caso, attirati dall’idea innovativa della polpetteria, ai clienti fissi, da chi attendeva davanti all’ingresso ancora prima dell’apertura a chi, con passo veloce entrava solo poco prima della chiusura per chiedere il solito cuoppo. Ad ogni ordine preso in carico poi, le nostre sanno aggiungere sempre un sorriso e la capacità di farvi sentire accolti.

Cocula è un locale piccolo e ha al suo interno solo alcune sedute per il consumo al banco. Le amiche, ora imprenditrici, lavorano molto con i servizi Take Away e Delivery e in questo contesto, il viavai veloce di clienti e rider potrebbe risultare in un’atmosfera frenetica o da “fast food”. Ma Cocula riesce ad essere l’opposto. Nei pochi mesi passati dall’inaugurazione, il locale di Marilù e Giovanna è diventato un riferimento per il vicinato, riuscendo a fidelizzare diversi clienti che ormai fanno tappa fissa lì. E così l’attesa per un cuoppo o un panino diventa un modo per passare del tempo in compagnia di una comunità vivace e accogliente che ormai si è creata intorno alle ragazze e al loro locale.

Abbiamo capito velocemente che ci sono numerosi motivi per tornare da Cocula, fra cui contiamo anche il menù in continuo aggiornamento. La creatività con la quale Marilù e Giovanna estendono e rinnovano il loro menù sembra a volte esponenziale e ogni visita offre al cliente l’opportunità di assaggiare polpette nuove.

Sin dall’inaugurazione e l’avvio dell’attività con piatti più conosciuti come la classica polpetta al sugo o la polpetta al polpo, le ragazze hanno subito introdotto anche una grande varietà di polpette seguendo idee e ricette proprie nate dalla loro creatività. E non si fermano qui! Dall’inizio dell’autunno puntano sempre di più alla contaminazione culinaria internazionale per arricchire il menù e l’esperienza dei propri clienti. Fra eventi a tema e l’introduzione di sapori di altre culture portano la polpetta e i propri clienti fuori dalla tradizione italiana e creano un ponte verso il mondo.

Da un terrazzino nel centro di Lecce al mondo. La storia di Giovanna e Marilù è una storia di amicizia, coraggio e tanta creatività e continueremo a seguirla con grande interesse.

Copertina del post In visita da… Folklore Elettrico: uno studio creativo per raccontare

In visita da… Folklore Elettrico: uno studio creativo per raccontare riti e tradizioni pugliesi

13 Novembre 2020 ore 16:29

Nonostante le restrizioni, continua la rubrica “In visita da…”, il viaggio dello Staff di PIN tra le realtà attivate attraverso il bando a sportello della Regione Puglia!

Dopo le prime due puntate post lockdown con Manuel e Nico di Nato con lo Zaino per ripartire con gli itinerari turistici personalizzati e dare una spinta al turismo nella nostra regione e Hanna di Eduvita, lo spazio educativo e formativo per over 50 che agevola le relazioni intergenerazionali, siamo tornati a Bari per continuare ad esplorare ed aggiornare le informazioni con i nuovi progetti e le azioni che i Vincitori PIN  hanno messo in campo per combattere l’emergenza.

Ecco un piccolo recap dei protagonisti e degli argomenti delle 38 visite pre-emergenza: le ceramiche innovative di Mesolab, la mobilità sostenibile di Sagelio, la vocazione di Ciurma libreria indipendente per bambini, il Centro Multiculturale Crocevia, i manufatti editoriali di ZicZic, le proposte di turismo esperienziale di Puglia Taste & Culture, il laboratorio di pasta fresca e artigianale Eden Store, le mappe tattili realizzate da MapAbile e, il Coworking space Co-Labory e il connubio mare, psicologia e fotografia di ColMare, l’ecofriendly wear firmato Bloodylicious e, subito dopo l’estate, le fragranze identificative del Gargano del brand AquaPulia,il visual storytelling esperienziale di ImaginApulia, il turismo delle radici di  Raiz Italiana, il Building Management di INGegno-Lab, il laboratorio culturale partecipato OCC – Officine Culturali quartiere Carrassi e l’officina sociale per il recupero e il restauro di barche a vela in legno Maremosso, lo spazio dedicato alla fotografia e all’illustrazione Lo.ft, la protesi di mano in stampa 3D Adam’s Hand ,il laboratorio di serigrafia naturale Ammostro,il festival teatrale a basso impatto ambientale in luoghi segreti Ultimi Fuochi Festival, il centro multietnico Casa Mandela, la piattaforma che mette in contatto spazi e idee Pop Uppens,lo spazio di coworking per giovani professionisti e realtà innovative dal nome Sophia, la cucina partecipata, food storytelling con narrazione del territorio  Cozinha Nomade, il bistrò con portierato di quartiere Caffè Portineria , l’accademia delle arti di strada per l’inclusione sociale ADAS, lo studio di hand poke tattoo Freak Ink,lo specchio intelligente che rileva parametri vitali MiracleApulia Center for Art & Technology spaziando tra arte e tecnologia, SHISKI, il concept space di design che valorizza il territorio attraverso i talenti, Baby Likes Travel, il servizio di noleggio di attrezzature per bambini “a cui piace viaggiare”, Fleet Save, la “ciurma di sognatori” che racconta le città e la cultura del territorio attraverso il gioco, iLon, il kit tecnologico per borse e accessori collegato ad una piattaforma basata sulla tecnologia Data Analytics, la piattaforma web di matching tra artisti e proprietari di casa per eventi privati Casereshow, Bottega d’arte RoMa, il laboratorio che tra workshop e collaborazioni rivaluta il mestiere del decoratore, e il laboratorio di produzione artigianale artistica di alto livello, il recupero di tronchi altrimenti destinati al macero, la diffusione della cultura del legno pugliese Legno di Pugliae il brand che promuove l’arte sartoriale fai da te Neosartoria. Non dimentichiamo, invece, che in archivio c’erano già Docus Il Teatricolo dei Fattapposta, ma – visto lo stravolgimento degli ultimi mesi – promettiamo di recuperarle con le attività non appena possibile.

Tornando a Bari, oggi vi portiamo nello studio creativo Folklore Elettrico dove Jime e Marco raccontano rituali e tradizioni del territorio pugliese attraverso l’arte in maniera davvero originale.

Il progetto, come ci spiegano i protagonisti nel video, è focalizzato su storytelling “multimodale” dei riti e delle tradizioni del territorio con focus sul punto di vista dei diversi artisti che vi partecipano. Lo scopo principale è quello di avvicinare le nuove generazioni al mondo della cultura e al patrimonio materiale e immateriale della regione Puglia.

In un anno di progetto, molte collaborazioni con altri PIN: da Talea Aps, Apulia Center of Art and Tecnhology e il Ruggito della Gru. Non solo: l’attività principale del progetto, che prevedeva la realizzazione di un Festival dal vivo nel periodo, ahinoi, del primo lockdown ha portato ad uno stravolgimento di intenti. “Un’occasione di riflessione per dare frutto al lavoro svolto” ci confessa Marco che ha visto trasformare l’attività progettuale in un archivio digitale.

Futuro Arcaico, stesso nome del Festival, è ora un grande museo virtuale di visioni di artisti pugliesi e non che hanno così raccontato il territorio attraverso svariate forme di linguaggio. Come funziona? Questo è solo uno spoiler: per saperne di più, la parola ai protagonisti!

Il tour dello Staff di PIN alla scoperta della Comunità PIN si fermerà per un po’ con un’altra puntata in cantiere che sarà pubblicata al più presto. Su Instagram e su Facebook però, continua la scoperta e la condivisione delle attività dei Vincitori e la raccolta di manifestazioni di interesse: vuoi essere tu il protagonista delle prossime puntate? Vuoi raccontarci come hai affrontato il lockdown e come hai “sconfitto” il virus? Scopri come fare qui!

Copertina del post In visita da… Eduvita, matching tra generazioni con eventi e formazio

In visita da… Eduvita, matching tra generazioni con eventi e formazione

02 Ottobre 2020 ore 11:10

Seconda puntata post lockdown per la rubrica “In visita da…”, il viaggio dello Staff di PIN tra le realtà attivate attraverso il bando a sportello della Regione Puglia!

Dopo aver chiacchierato con Manuel e Nico di Nato con lo Zaino per ripartire con gli itinerari turistici personalizzati e dare una spinta al turismo nella nostra regione e, perché no, oltre frontiera con nuove modalità di fruizione e organizzazione, ci spostiamo per continuare ad esplorare le giovani realtà innovative pugliesi, aggiornando le informazioni con i nuovi progetti e le azioni che i Vincitori PIN  hanno messo in campo per combattere l’emergenza.

Ma facciamo un passo indietro e ricapitoliamo i protagonisti e gli argomenti delle 38 visite effettuate prima dello stato di emergenza: le ceramiche innovative di Mesolab, la mobilità sostenibile di Sagelio, la vocazione di Ciurma libreria indipendente per bambini, il Centro Multiculturale Crocevia, i manufatti editoriali di ZicZic, le proposte di turismo esperienziale di Puglia Taste & Culture, il laboratorio di pasta fresca e artigianale Eden Store, le mappe tattili realizzate da MapAbile e, il Coworking space Co-Labory e il connubio mare, psicologia e fotografia di ColMare, l’ecofriendly wear firmato Bloodylicious e, subito dopo l’estate, le fragranze identificative del Gargano del brand AquaPulia,il visual storytelling esperienziale di ImaginApulia, il turismo delle radici di  Raiz Italiana, il Building Management di INGegno-Lab, il laboratorio culturale partecipato OCC – Officine Culturali quartiere Carrassi e l’officina sociale per il recupero e il restauro di barche a vela in legno Maremosso, lo spazio dedicato alla fotografia e all’illustrazione Lo.ft, la protesi di mano in stampa 3D Adam’s Hand ,il laboratorio di serigrafia naturale Ammostro,il festival teatrale a basso impatto ambientale in luoghi segreti Ultimi Fuochi Festival, il centro multietnico Casa Mandela, la piattaforma che mette in contatto spazi e idee Pop Uppens,lo spazio di coworking per giovani professionisti e realtà innovative dal nome Sophia, la cucina partecipata, food storytelling con narrazione del territorio  Cozinha Nomade, il bistrò con portierato di quartiere Caffè Portineria , l’accademia delle arti di strada per l’inclusione sociale ADAS, lo studio di hand poke tattoo Freak Ink,lo specchio intelligente che rileva parametri vitali MiracleApulia Center for Art & Technology spaziando tra arte e tecnologia, SHISKI, il concept space di design che valorizza il territorio attraverso i talenti, Baby Likes Travel, il servizio di noleggio di attrezzature per bambini “a cui piace viaggiare”, Fleet Save, la “ciurma di sognatori” che racconta le città e la cultura del territorio attraverso il gioco, iLon, il kit tecnologico per borse e accessori collegato ad una piattaforma basata sulla tecnologia Data Analytics, la piattaforma web di matching tra artisti e proprietari di casa per eventi privati Casereshow, Bottega d’arte RoMa, il laboratorio che tra workshop e collaborazioni rivaluta il mestiere del decoratore, e il laboratorio di produzione artigianale artistica di alto livello, il recupero di tronchi altrimenti destinati al macero, la diffusione della cultura del legno pugliese Legno di Pugliae il brand che promuove l’arte sartoriale fai da te Neosartoria. In archivio, ricordiamo, c’erano già Docus Il Teatricolo dei Fattapposta, ma – visto lo stravolgimento degli ultimi mesi – promettiamo di recuperarle con le attività post-covid.

Oggi, per la 40a puntata oltre che, appunto, seconda dopo la ripartenza abbiamo percorso qualche km per andare a trovare Hanna di EduVita a Lecce che, insieme a Damiano e Giada, ha messo su uno spazio educativo e formativo per over 50.

L’obiettivo principale del progetto si focalizza sulla connessione tra generazioni e culture attraverso corsi di formazione ed eventi culturali che favoriscono lo scambio intergenerazionale. Ma dov’è l’innovazione? Come specifica Hanna nel video, di solito la formazione avviene in contesti chiusi, mentre qui il fulcro di tutte le attività è quello di centrare ogni attività sulla connessione tra diverse classi di età senza dimenticare la formazione specifica dei formatori in base all’utenza. E quindi nascono corsi per over 50 per imparare a utilizzare smartphone, computer, imparare le altre lingue alternandosi a formazione specifica e professionalizzante per i formatori stessi.

Ma cosa è successo durante il lockdown? Hanna e le sue classi di studenti over 50 hanno continuato a svolgere le attività sul web con successo formando gli studenti anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie comunicative. Un grande traguardo inaspettato, colto come opportunità, che adesso porta la giovane realtà innovativa ad incrementare il portfolio di servizi offerti e a ripartire con i corsi in presenza con più entusiasmo!

Il tour dello Staff di PIN alla scoperta della Comunità PIN continua – rigorosamente con la mascherina – su Instagram e su Facebook. Vuoi essere tu il protagonista delle prossime puntate? Vuoi raccontarci come hai affrontato il lockdown e come hai “sconfitto” il virus? Scopri come fare qui!