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Al via una nuova stagione di Networking: il primo incontro è dedicato a Diversità & Inclusione!

11 Febbraio 2022 ore 13:34

Venerdì 4 febbraio abbiamo inaugurato una nuova stagione di incontri di Networking, con il primo evento online dedicato a Diversità ed Inclusione. Tantissime realtà vincitrici PIN dedicano il proprio lavoro quotidiano all’abbattimento delle disuguaglianze e di qualsiasi barriera sociale. Durante l’incontro è stato fin da subito chiaro che il tema dell’inclusività è molto caro alla Comunità PIN.

All’evento hanno partecipato: ELEOS, progetto che si occupa di riabilitazione ed inserimento sociale attraverso la pratica del teatro; Degenereassociazione culturale che si occupa di sensibilizzazione sulle tematiche di genere; WondeRadioweb radio realizzata da persone ipovedenti, cieche e normovedenti; First Person Viewstart up innovativa che attraverso l’utilizzo di droni permette a turisti e cittadini con disabilità di visitare, con l’ausilio della realtà aumentata, luoghi altrimenti inaccessibili; Abbigliamento e contenuti per la sessualitàlinea di abbigliamento e contenuti social/multimediali sulla sessualità curati da esperti e professionisti; Stigma LABlaboratorio artigianale ed artistico con particolare attenzione verso le tematiche LGBTQA+; Different State, brand di moda sociale ed inclusiva; In carriera!associazione che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva; don’tBEEScared – staisenzAPEnsieri, progetto di apicoltura didattica urbana, che di recente ha sviluppato percorsi dedicati ad extracomunitari e persone con disabilità; SanaSanaun’app ideata per ordinare piatti veg a domicilio.

L’incontro è cominciato con la presentazione di alcuni bandi indetti dall’Unione Europea per enti che si occupano, per l’appunto, di diversità ed inclusione, considerata la convinzione condivisa da tutti i partecipanti che la gestione economica di progetti sociali comporta spesso delle difficoltà aggiuntive.

Dopo una prima parte dedicata alle presentazioni di ogni partecipante, è stato chiaro che molti progetti vincitori svolgono attività tra loro complementari che potrebbero essere notevolmente arricchite dal confronto e dalla collaborazione con altre realtà simili. Un esempio è rappresentato da Stigma LAB e Different State, entrambi progetti dedicati all’abbigliamento inclusivo e all’attivismo.

Il dibattito è stato maggiormente arricchito dalla condivisione delle problematiche riscontrate da ognuno dei vincitori nel proprio cammino di avviamento e di sviluppo: dagli ostacoli dovuti alla burocrazia troppo complessa alle difficoltà incontrate nel rapportarsi con le istituzioni a diversi livelli, dalle problematiche relazionali con le famiglie di persone con disabilità alla complessità legata alla gestione dei rapporti umani che qualsiasi impresa dedita al sociale incontra.

È stato bello notare però come ognuno dei presenti con le proprie peculiarità sia riuscito a trovare soluzioni proprie per risolvere le problematiche emerse, condividendole con i presenti e riportando agli altri anche messaggi di speranza. Come è facile immaginare, una soluzione comune e sempre vincente è quella di ampliare il più possibile la propria rete di collaborazioni, cercando di instaurare co-progettazioni fruttuose con le comunità di riferimento e con le pubbliche amministrazioni locali.

L’incontro ha rinnovato nei partecipanti la convinzione di far parte di una comunità attenta ai temi di inclusione di genere, orientamento sessuale ed etnia, facendo emergere collaborazioni che siamo sicuri in futuro saranno fondamentali per lo sviluppo di ogni progetto.

I prossimi incontri di Networking sono già stati inseriti in calendario: scoprite tutte le tappe e raggiungeteci per una chiacchierata!

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Snap, ovvero come affrontare l’ultimo miglio con il mezzo giusto!

21 Gennaio 2022 ore 15:38

Avete mai sentito parlare di ultimo miglio?
Probabilmente il primo riferimento per alcuni sarà cinematografico (state pensando al celebre “Il miglio verde”?) o piuttosto sportivo o magari legato al mondo delle regate.
In questo caso però la risposta ha a che fare con i processi aziendali, con la logistica e, secondo molti analisti, su questo aspetto si condensa un fattore a volte determinante in termini non solo economici, ma anche di impatto ambientale. Stando alle definizioni dunque, per ultimo miglio si intende la parte finale del percorso che una determinata merce compie da un hub logistico alla sua destinazione ultima, passaggio che spesso è quello meno efficiente perché genera alti costi e spreco di risorse.

Se collegate questa definizione all’esplosione del commercio online (e quindi a tutta la catena distributiva) e al fatto che dal momento in cui ordiniamo qualcosa online ci aspettiamo che, a poco prezzo, quello che acquistiamo giunga a noi nel minor tempo possibile, si capisce bene come il tema sia di assoluta attualità. Come migliorare quindi questo fondamentale passaggio? Spesso le idee più interessanti sono quelle che, al di là di aspetti tecnici complessi, offrono risposte semplici a problemi che impattano non solo sull’organizzazione aziendale ma capaci di generare ricadute interessanti anche sul cliente finale e sulla comunità in generale.

Francesco e Sergio, che con PIN hanno fondato la Snap s.r.l., hanno prototipato la loro personale risposta, frutto di un lungo processo di studio, che ha trovato una sua forma: un quadriciclo a pedalata assistita capace di coniugare una city car con una e-bike cargo a pedalata assistita, Snap appunto. Un veicolo da trasporto capace di percorrere 60 km senza ricariche e che grazie ad un ampio bagagliaio può efficacemente essere utilizzato per percorrere quell’ultimo miglio del trasporto di merci in sicurezza, abbattendo ogni tipo di problema legato alla mobilità urbana, come inquinamento, costi, traffico, tempo e sicurezza. La conformazione è pensata per muoversi agilmente e silenziosamente nel traffico, nelle ZTL e aree ciclabili comprese, consentendo spostamenti rapidi e a costi bassi.

La visione dei creatori, il designer Sergio D’argento e l’ingegnere Francesco Passarella, è poter conquistare le città del futuro con un’autovettura dal peso contenuto. In tema di sostenibilità ambientale il veicolo è stato poi progettato per ridurre la quantità di inquinanti presenti nelle città, grazie alle sue componenti sicure, silenziose ed elettriche.

Come ci racconta Francesco infatti: “L’idea è nata perché mi sono reso conto di quanto la mobilità urbana stesse diventando sempre più importante per ridurre l’inquinamento e, soprattutto, che non ci fosse ancora un veicolo capace di soddisfare queste richieste ecologiche, garantendo al contempo la sicurezza in caso di impatto e la protezione dagli eventi atmosferici. Il percorso nel settore automotive, maturato da entrambi presso grandi aziende automobilistiche, ci ha permesso di sviluppare forti competenze e analizzare non solo le esigenze degli utenti ma anche dell’attuale mercato, che incentiva giustamente una vita urbana sostenibile”.

Le caratteristiche vincenti di SNAP sono la riduzione delle emissioni di CO2, il peso contenuto, l’eliminazione dei costi del carburante e, nella versione da 0,25kW, l’assenza di targa e di relativi costi associati. Francesco e Sergio hanno delineato un mezzo che ben combina tecnologia ed ecologia per le sue peculiarità che superano il modello delle e-bike a pedalata assistita, finora condizionato dall’impossibilità di proteggere gli occupanti e le merci dagli agenti atmosferici, oltre che da palesi limiti di sicurezza esistenti nell’interazione tra una comune bicicletta e il traffico urbano.

E quando si chiede ai due di definire con una parola chiave la loro impresa, è Francesco a rispondere così: “Non c’è alcun bisogno di scegliere una parola che rappresenti la nostra azienda, se non il nome stesso: ‘snap!’, lo schiocco delle dita. E questo nome ha un senso ben preciso per noi, che vogliamo palesare sin da subito, agli occhi di chi ci vorrà scegliere, il suo significato, ovvero la facilità, pari a uno schiocco delle dita, con cui è possibile ripensare la mobilità urbana e diffondere le nostre idee anche al di fuori del contesto territoriale in cui viviamo”.

Attualmente il veicolo è operativo per essere testato presso un’azienda vinicola, le Cantine Coppi di Turi, che ha saputo offrire l’occasione per mettere alla prova questo veicolo con l’intento di trasformare gli sforzi dell’azienda in soluzioni semplici, ecologiche e migliori di quelle presenti. Perché, come racconta ancora Francesco “Snap ha molti punti di forza e ci riferiamo alle peculiarità innovative e sostenibili del nostro veicolo: leggero, agile nel traffico, semplice e  ̶  tenendo a mente le parole di Henry Ford ‘quello che non c’è non si rompe’ – dotato di pochi pezzi. L’unica criticità è l’attuale carenza normativa europea e nazionale specifica per le cargo bike a quattro ruote. Infatti al momento la normativa di riferimento per le e-bike, la EN15194, non prevede in maniera esplicita veicoli che siano riconducibili ad e-bike, a più di due ruote. Inoltre il limite di potenza di 250W è leggermente limitante nel caso di un veicolo cargo a pedalata assistita”.

E il futuro? Dopo questa fase di test sul campo, l’obiettivo su cui lavora la Snap s.r.l. è quello di esportare il progetto, riuscire ad avviare la produzione e la commercializzazione, perché a giugno prossimo è infatti previsto l’avvio della prevendita dei veicoli. In bocca al lupo, ragazzi!

 

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Posted by SNAP on Friday, December 17, 2021

Copertina del post Più Libri Più liberi 2021 – Affrontare le sfide insieme (anche in Fie

Più Libri Più liberi 2021 – Affrontare le sfide insieme (anche in Fiera)

19 Gennaio 2022 ore 17:43

C’è una costante che si ripete in tutti i racconti di chi partecipa ad una fiera con l’accompagnamento PIN: pur trattandosi di eventi ai quali è possibile partecipare liberamente e che, pandemia a parte, si ripetono ogni anno, quando la visita avviene con un gruppo di giovani colleghi offre decisamente una possibilità in più. A fare la differenza è l’approccio a questo tipo di eventi, a cui i vincitori PIN si relazionano in gruppo, dopo un percorso di preparazione, pronti ad incontrare possibili futuri partner o a rafforzare dal vivo contatti già avviati in precedenza. Il percorso messo in campo dall’accompagnamento di ARTI infatti prevede, nelle settimane prima della partenza, la definizione di un’agenda di lavoro sulla base del programma della fiera, in cui mettere a punto l’elenco degli appuntamenti e degli incontri da seguire. Inoltre viene realizzato almeno un incontro di orientamento e preparazione subito prima della partenza, per avviare la relazione tra i partecipanti, perchè una volta arrivati in Fiera poi il gruppo dovrà riunirsi nel corso delle giornate di lavoro per condividere le esperienze appena fatte, consigli e approcci e rafforzare la conoscenza reciproca.

 

Anche l’occasione offerta da Più libri Più liberi 2021 a Roma dunque ha confermato questa possibilità di collaborazione che rende particolarmente significativa l’esperienza di “andare in fiera” nel ruolo di neo imprenditori.  Ad inizio di dicembre i referenti di Almanacco, Gaia media- Il Club dei Cerca-Cose e Pufa Editore si sono avventurati tra i corridoi di quella che, con i suoi 530 stand e quasi 1200 ospiti italiani e stranieri, è considerata la principale vetrina per il mondo della piccola e media editoria italiana. In 5 giorni, le realtà editoriali che rappresentano quasi la metà delle pubblicazioni in Italia, presentano infatti i propri cataloghi e le novità ad un pubblico variegato che va dai librai agli autori, dal mondo della scuola a quello della promozione e distribuzione.

Per condividere il racconto della missione imprenditoriale diamo direttamente la parola ai protagonisti di questa importante momento di crescita professionale, che ci aiutano a definire ulteriormente quelli che sono gli aspetti più significativi di un’occasione di apprendimento sul campo offerta dalla partecipazione ad una fiera di settore così importante.

 

Partiamo da un aspetto legato a quella che potremmo definire una sorta di ispirazione:  confrontarsi con realtà più strutturate che in fiera mettono “in vetrina” il loro lavoro può fornire un ottimo esempio da seguire e, come ci raccontano Mariateresa, Benny e Marco di Almanacco Press, rappresentare una possibilità di riflessione anche sul proprio percorso:

Ci siamo mossi in lungo e in largo nei vari padiglioni con le idee chiare su cosa vedere, cercando di non perdere tempo e di creare contatti il più possibile. È stato bello scoprire tante altre realtà simili alla nostra, sebbene più consolidate, e conoscerne la storia e la crescita, perché ci siamo resi conto che quello a cui ambiamo non è poi così lontano da quello che siamo oggi e che, tutto sommato, seppure all’inizio e con ancora pochi mezzi, siamo sulla strada giusta.”



Un altro aspetto importantissimo è quello di entrare in relazione diretta con quei contatti professionali che magari si sono sviluppati nel frattempo esclusivamente in una dimensione online. 

Roberta di Gaia Media – Il Club dei Cerca-Cose, cooperativa nata per realizzare speciali progetti editoriali per bambine e bambini sui temi della sostenibilità ci racconta che:

In queste giornate abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con i professionisti del settore e tessere nuove relazioni e contatti. E questo aspetto, per una piccola casa editrice come la nostra, nata durante i mesi del lockdown, significa poter aprire una finestra sul mondo. Anche se di fatto gli espositori sono nostri competitor, ispirarsi al lavoro degli altri, a come lo realizzano, ma anche disseminare quelle che sono le nostre proposte significa seminare per il prossimo futuro


Insomma potrà sembrare ovvio, ma come abbiamo imparato in questi ultimi due anni, niente è scontato, per cui parlarsi dal vivo, guardandosi negli occhi, si conferma non solo la modalità migliore per stringere relazioni ma anche per arricchirsi di una buona dose di fiducia nelle proprie attività.

Nel gruppo non è mancato anche l’apporto della presenza di Angelo, un vero e proprio “veterano”, che ha partecipato in quanto referente della Casa editrice Pufa, uno tra i primi progetti vincitori del bando PIN e che in questi anni si è dedicata alla pubblicazione e promozione di tanti autori pugliesi.

Più libri Più liberi è innanzitutto il posto in cui ogni lettore appassionato dovrebbe andare, per respirare l’atmosfera di vitalità che il mondo dell’editoria trasmette in queste occasioni. Per noi come casa editrice poi è in un certo senso rincuorante vedere quanta attenzione, quanto bisogno esprimono le persone che abbiamo incontrato a Roma. Siamo anche contenti che, pur avendo chiuso il periodo di finanziamento di PIN nel 2019, l’accompagnamento e le occasioni che ci vengono offerte continuino ancora

Tra appuntamenti professionali e incontri di formazione, una dimensione centrale si conferma senz’altro quella dell’incontro diretto con potenziali partner, così come raccontano i ragazzi di Almanacco: “Ci sono stati incontri molto importanti da questo punto di vista, come quello con la casa editrice La grande illusion, il cui editore ci ha dedicato molto tempo, essendo interessato al nostro lavoro, in particolare alla nostra tecnica di stampa, così come anche le case editrici Cliquot e Hacca, con le quali abbiamo preso accordi per eventuali collaborazioni. Oltre a realtà editoriali importanti e consolidate, abbiamo conosciuto collettivi che si occupano di autoproduzione e letture accessibili e che stampano come noi in risografia, con cui è stato bello confrontarci ad esempio con  i ragazzi di Ultrablu.

 

Anche l’appuntamento di Roma ha confermato, al di là delle specifiche occasioni e degli sviluppi imprenditoriali che ciascuna azienda affronterà nel proprio futuro immediato, che fronteggiare le sfide in gruppo, significa essere più forti e competitivi. E che vale la pena allenarsi ad approcciare il proprio ambito di riferimento sempre in una logica di condivisione e di rete.

Torniamo a casa quindi tutt* un po’ più consapevoli che i legami che si costruiscono e rafforzano nel percorso di avvio e gestione della propria attività, contano quanto la capacità di immaginare proposte creative e  interessanti per il mercato e sono un bagaglio prezioso per quello che succederà nel futuro. 

 

 

Copertina del post Il valore aggiunto delle esperienze condivise – PIN@Ecomondo 2021

Il valore aggiunto delle esperienze condivise – PIN@Ecomondo 2021

13 Gennaio 2022 ore 17:43

Dal 2017 ad oggi le attività di Accompagnamento PIN si sono continuamente estese ed evolute, grazie anche agli input e suggerimenti della comunità dei vincitori. Uno degli sviluppi più belli ed interessanti è l’incontro, all’interno di questa comunità, di PIN “junior” (progettualità partite da pochi mesi) e “senior” (aziende che hanno concluso il periodo finanziato con PIN e operative sul mercato da 1-2 anni).

Con la ripresa delle attività di accompagnamento a fiere ed eventi B2B lo scorso ottobre, dopo tanti mesi senza missioni collettive in presenza, abbiamo per la prima volta sperimentato il valore aggiunto dell’insieme di “junior” e “senior” anche in questi contesti e siamo rimasti entusiasti delle sinergie e dello scambio di esperienze e know-how che abbiamo potuto osservare durante ogni missione. Così, la dimensione dell’Accompagnamento PIN si estende ancora, rendendone protagonista la comunità stessa che ormai presenta un livello intrinseco di formazione fra pari e l’accrescimento di competenze.

Dopo la bellissima sinergia nata fra Kabum e Duomondo durante la missione imprenditoriale formativa alla VIEW conference a Torino, siamo partiti per Rimini con 8 giovani imprese per partecipare ad Ecomondo 2021. La missione è stata arricchita da una collaborazione con AQP e AGER che ha permesso ai partecipanti di contare su uno spazio d’appoggio presso lo stand istituzionale e che ha aumentato la visibilità dei nostri grazie all’opportunità di potersi raccontare su Archè, la TV della Sostenibilità di AQP.

Anche la missione imprenditoriale ad Ecomondo 2021 ha più che confermato il valore che l’incontro fra “junior” e “senior” può aggiungere durante la partecipazione ad eventi fieristici. Stay Green, Sagelio, Pin Bike, Minox, don’tBEEScared, Cargo|tech|ture³, Adopt Me e Bloodylicious hanno esplorato l’evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa, a volte in autonomia, a volte in gruppo, nei giorni 27 e 28 ottobre 2021. Oltre a confermarci l’importanza dell’evento e dei contatti presi per la propria organizzazione, tutti i partecipanti hanno sottolineato il valore della presenza dei compagni di missione durante i giorni di lavoro.

Condividere momenti di partecipazione alla fiera con altri PIN di settore, diversi ma tutti collegati all’ecologia e all’ambiente, tema cardine di questa fiera, mi ha dato l’entusiasmo giusto ma soprattutto la carica giusta per affrontare nuove sfide di fiere ed eventi simili. Perché durante questi momenti si impara dall’altro come proporre un’idea o un prodotto ad un’altra azienda. Fare rete è importante e capire come presentarsi in fiera da un’altra giovane startup è formazione che parte dal basso” (Antonio, Adopt Me).

È bene specificare che lo scambio di competenze e know-how fra le giovani imprese non è mai a senso unico da “senior” a “junior”. Imparare fra pari significa anche imparare grazie al contatto, l’esperienza si arricchisce di tutte le competenze ed esperienze presenti nella comunità. Così, anche chi ha concluso il percorso finanziato con PIN da quasi tre anni, accresce le proprie competenze grazie al gruppo: “Sono stato contento di aver condiviso l’evento con altri PIN, da cui ho imparato molto – e in alcuni casi ho sentito di poter anche contribuire con consigli sulle fasi iniziali. Mi sono sentito riconoscente verso lo Staff PIN per aver creato questa opportunità e coinvolto anche Sagelio, nonostante fosse un PIN ‘anziano’ “ (Giancarlo, Sagelio).

Anche durante Ecomondo 2021 le fitte agende dei partecipanti prevedevano momenti di workshop e formazione per conoscere nuovi trend e sviluppi dei settori di interesse. “Il momento che ritengo più importante è stato il convegno sugli stati generali della green economy, necessario per capire ed apprendere la dimensione economica e sociale nella quale il nostro progetto nasce e vuole crescere” (Vincenzo, Stay Green). “Occupandoci noi di apicoltura didattica urbana, il convegno Life Urbangreen – Strategie e azioni per la città del futuro ci ha dato diversi spunti e prospettive future su come le città e gli ambiti urbani si stanno muovendo rispetto alle tematiche ambientali” (Cristian e Alessia, DontBeeScared).

Vivere l’esperienza di una fiera in gruppo è sicuramente un punto di forza grazie alle occasioni di confronto e le riflessioni comuni. Ma anche in gruppo la conquista della fiera, il raggiungimento dei propri obiettivi di partecipazione, è un duro lavoro per il quale le 8 giovani imprese si erano preparate da ben prima dell’arrivo a Rimini. Anche per chi era alle prime armi, gli obiettivi erano chiari e gli espositori chiave identificati dall’inizio, e così è stato possibile affrontare con successo la sfida della prima partecipazione ad un evento grande come Ecomondo: “E’ stata un’esperienza densa, ci siamo sentiti inizialmente svuotati di energie – ma dopo ispirati a proporre in modo più completo e preciso l’idea di Bee2Bee, portata alla fiera a mo’ di prototipo, proprio per saggiarne i feedback da parte delle aziende presenti” (Cristian e Alessia, DontBeeScared). E anche dopo la conclusione dell’evento il lavoro non si è fermato: “Nel viaggio di ritorno mi sono imposto di mettere già in ordine i contatti e programmare i follow-up, e questo è stato utilissimo per cominciare ‘a molla’ dalla settimana successiva a ricontattare tutti” (Giancarlo, Sagelio).

I contatti presi sono stati tanti con primi risultati immediati. Dalla chiusura di un accordo di fornitura di infrastrutture di ricarica per Sagelio alla scoperta di tecnologie utilizzabili all’interno del progetto di Cargo|tech|ture³, dalla visibilità per Pin Bike durante la finale del “Premio startup per il clima” e il loro incontro con il Cluster per Smart City alle trattative di DontBeeScared con un’azienda di smaltimento rifiuti del Nord Italia interessata ad adottare un’arnia e a regalare del miele ai propri dipendenti per Natale e le nuove partnership strette di Minox per lo sviluppo del proprio sistema. Siamo molto orgogliosi dei nostri e dei tanti obiettivi raggiunti ma nell’ottica dell’apprendimento alternativo e dello scambio di esperienze, che sono il fulcro di ogni azione di Accompagnamento PIN, siamo rimasti particolarmente colpiti da un risultato raggiunto da AdoptMe al di fuori dell’evento espositivo che pensiamo possa essere d’esempio e d’ispirazione per altri giovani imprenditori: “Sono riuscito a raccontare del mio progetto alla titolare dell’hotel dove pernottavamo. Lei ha adottato un ulivo per il suo ristorante e spedito dell’olio ai suoi fratelli. Ci stiamo accordando per portare bottiglie di olio in hotel in estate” (Antonio, Adopt Me).

Le occasioni per crescere possono essere davvero ovunque!