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Partecipazione, apertura e tanto spazio alla creatività: intervista a Almanacco Press

29 Giugno 2022 ore 15:29

Dalla passione di Mariateresa, Marco e Benito è nata la casa editrice indipendente Almanacco Press che comprende anche un laboratorio di illustrazione, grafica e stampa artigianale. Qualche settimana fa abbiamo visitato il laboratorio dove abbiamo potuto ammirare alcuni dei lavori realizzati in stampa risografica e serigrafica e dove abbiamo imparato che la partecipazione può essere un importante motore creativo e di sviluppo nel mondo dell’editoria. Almanacco Press si propone, in effetti, come centro per la sperimentazione e produzione artistica diretta in ambito editoriale e offre l’opportunità di avviare produzioni artistiche condivise.

Per raccontare l’esperienza finora vissuta e per condividere i piani per il futuro di Almanacco Press lasciamo la parola direttamente a Mariateresa, Marco e Benito:

 

Come sono andati i primi mesi, cosa è cambiato da quando avete dato una struttura concreta alle vostre attività?

I primi mesi sono stati molto complessi, c’è stato tanto da studiare ed imparare, tanta burocrazia. A complicare la partenza e tutto lo svolgimento ci sono state le varie restrizioni che ci hanno accompagnato negli ultimi anni. Questo ha reso il percorso complesso e ricco di imprevisti, che a modo nostro siamo riusciti a superare. Oggi Almanacco ha una consapevolezza di quello che è, che è stato e che vorrebbe essere. Siamo riusciti con molte soddisfazioni a far conoscere il laboratorio e a collaborare con diverse altre realtà associative e non solo, si sono avvicinati artisti emergenti e non, abbiamo creato una nostra precisa identità artistica e avviato piccoli nuovi progetti.  Il tutto portando avanti anche lavori editoriali molto importanti. È difficile dire con precisione cosa sia cambiato effettivamente, sicuramente siamo cresciuti sul piano professionale e organizzativo, anche se è solo l’inizio di un percorso ad ostacoli molto lungo, ma siamo sicuramente consapevoli e preparati a percorrerlo e lasciare di tanto in tanto il nostro segno.

Avete costituito un’Associazione Ricreativa Culturale, con questa forma il modello di business focalizza fortemente la dimensione di rete e comunità. Ci raccontate di più della comunità intorno ad Almanacco Press e dei punti di forza del vostro modello?

Puntare su un modello associativo ci ha permesso di rendere l’esperienza e l’approccio con gli autori e le diverse realtà con cui abbiamo collaborato molto più informale e diretto. Entrando in Almanacco si percepisce l’idea di laboratorio aperto e partecipato dove dar spazio alle idee e alla creatività, in stamperia – e quindi in associazione – l’idea era quella di non dare l’impressione di un posto chiuso dove proporre i progetti e aspettarsi un sì o un no. In Almanacco di solito la prima domanda che facciamo è: come lo vorresti fare? Questa domanda porta a infinite risposte e insieme costruiamo il progetto e tracciamo un percorso che spesso coinvolge tante nuove persone ad effetto domino. L’aspetto associativo porta a sentirsi parte di qualcosa e a valorizzare l’aspetto umano che c’è dietro le cose e quindi anche nei libri.

Costituirsi per portare avanti un progetto imprenditoriale, anche in forma non-profit, introduce tante novità gestionali rispetto alla professione autonoma. Cosa avete imparato durante il periodo d’avvio della vostra associazione?

A questa domanda è difficile dare una risposta chiara e definitiva, è un percorso che stiamo ancora sperimentando. Stiamo ancora imparando molto e ancora tantissimo dobbiamo imparare, soprattutto dai nostri errori. Dalle difficoltà amministrative a quelle gestionali, dallo scontro inevitabile del budget a come poter realizzare un progetto con le risorse a disposizione provando ad essere creativi ed efficaci. Abbiamo sicuramente imparato che è importate collaborare e cercare di farsi aiutare dove si hanno più difficoltà, abbiamo imparato che il tempo non è mai abbastanza e che ci sono delle priorità a cui far fronte.

A dicembre 2021 avete partecipato alla missione imprenditoriale alla Fiera Più Libri Più Liberi che abbiamo organizzato nell’ambito delle attività di accompagnamento. Avete deciso di investire anche voi su questa occasione e avete partecipato con tutto il gruppo. Cosa avete portato a casa da questa esperienza?

Il viaggio alla PLPL è stato estremamente importante per noi, in primo luogo perché abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso in un periodo molto complicato con infinite restrizioni e con l’impossibilità di condividere spazi e idee, la fiera ci ha permesso così di approcciarci per la prima volta con un pubblico grande, variegato e curioso, nonché di poter mostrare ad un’ampia platea i nostri lavori e far sfogliare i nostri manufatti; questo è stato uno stimolo fondamentale.

Il secondo aspetto importante è stato poterci confrontare da tre punti di vista molto diversi tra loro focalizzandoci sulle ambizioni future e sulle nuove strade da percorrere e su come far funzionare meglio l’intero progetto.

Qual è stata la sfida più grande che avete superato in questi mesi e qual è il risultato raggiunto che vi rende più orgogliosi?

Da “artisti” l’aspetto davvero complesso che abbiamo dovuto risolvere è stato quello burocratico e gestionale ma anche quello del lavoro in gruppo. Abituati al lavoro perlopiù solitario e sedentario in cui l’unico ostacolo quotidiano era riempire lo spazio bianco del foglio con una matita, improvvisamente abbiamo scoperto che provare a diventare indipendenti e autonomi sul piano produttivo inevitabilmente comportava studiare cose nuove per noi ancora sconosciute – fatture, documenti contabili etc etc. Dirci orgogliosi è un po’ eccessivo, diciamo che facciamo ancora fatica, ma sicuramente abbiamo imparato qualcosa in più.

Quello di cui andiamo molto orgogliosi, invece, è l’aver rotto la routine solitaria, essere non solo riusciti a creare libri unendo le nostre forze e superando scontri artistici e di personalità, ma essere riusciti anche a coinvolgere tante persone con le quali e grazie alle quali abbiamo portato  avanti tanti progetti. Sinonimo che con un po’ di impegno, sacrificio e buona volontà è possibile fare davvero molti passi avanti. I nostri libri raccontano anche questo.

Ci raccontate le vostre idee per il futuro? Come si svilupperà Almanacco Press?

Almanacco continuerà ad essere una laboratorio aperto a tutti, la linea editoriale continuerà a sfornare libri e a sperimentare nuove forze creative ed espressive. Il nostro obiettivo è riuscire a crescere e poter aumentare la nostra proposta produttiva e formativa.