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Copertina del post CIBUS: nel paese delle meraviglie … gastronomiche!

CIBUS: nel paese delle meraviglie … gastronomiche!

31 Maggio 2022 ore 14:10

Maggio è sempre un mese complesso da affrontare: il caldo comincia ad arrivare, gli impegni lavorativi si moltiplicano e le giornate si fanno più intense. Per questo abbiamo deciso di prendere le cose di petto e affrontare l’avvio del mese con una iniziativa di accompagnamento, una missione imprenditoriale a CIBUS, la più grande fiera italiana dedicata alle aziende del settore food & beverage. 

Per questo appuntamento in fiera la squadra di progetti PIN vedeva nella sua formazione: E.D.e.N. store, LE.KO, Masterson Bartending Company, Tipiko, Adopt Me e Agrinitaly. Tra centinaia di stand dai profumi invitanti e decine di convegni da cui prendere spunti ed ispirazione, i sei progetti partecipanti hanno passato una giornata ad ampliare la rete contatti e a promuovere le proprie aziende. 

Ognuno di loro infatti, timetable alla mano, ha seguito il proprio calendario di appuntamenti con gli obiettivi di formarsi e scoprire le novità del settore tramite workshop e convegni, di far conoscere la propria azienda ai big italiani sul mercato e, perché no, di incrementare il proprio portafoglio clienti. 

Più di tutto è stato interessante ed entusiasmante scoprire come già nel viaggio di andata verso Parma il gruppo è stato in grado di tessere importanti sinergie, con lo scopo di provare a intercettare partner commerciali proponendo insieme prodotti e servizi tra loro complementari e strutturando così alcune strategie di co-marketing.

Per Antonio di Adopt Me “in quelle poche ore di viaggio, durante la fiera, ci si stringe in un bellissimo rapporto di amicizia e familiarità. E’ proprio una missione imprenditoriale, si instaurano bellissimi rapporti umani, probabili collaborazioni ed esperienze magiche”. È sempre bello per noi poter osservare tali dinamiche spontanee perché ci conferma che il metodo del confronto e della rete di connessioni continua a portare i suoi frutti!

Costruttiva”, “Gustosa”, “Formativa”, “Indimenticabile”, “Stimolante”, “Networking”: questi sono alcuni degli aggettivi utilizzati dagli imprenditori che hanno partecipato per descrivere l’esperienza a Parma e noi ci sentiamo di confermare questa impressione al 100%. 

Per Domenico di LE.KO partecipare a iniziative come queste “apre la visione della realtà nel mercato nazionale ed internazionale. Vedere realtà piccole fare passi così grandi è motivo di grande interesse ad andare avanti e cercare il proprio target di clientela”.

“Quando partecipiamo a eventi di questo tipo – osserva Donato di E.D.e.N. store –  il bagaglio che portiamo a casa è sempre pieno di nuove emozioni e sensazioni. Queste ultime sono pienamente positive: conoscere nuove persone, immergersi in queste grandi realtà imprenditoriali ci riempie la mente di nuovi stimoli che possono solo far bene alla nostra realtà”. Il valore formativo di esperienze come questa è al centro anche delle riflessioni di Martina di Tipiko: “l’incontro e il dialogo con le aziende ci ha permesso di migliorare le competenze di comunicazione verbale, di ascolto e le abilità nelle presentazioni”. L’intensità della giornata in fiera è per Marco di Agrinitaly motivo di crescita: “ho visitato in totale 24 stand e ho parlato con altrettanti produttori/trasformatori, sono stati tutti momenti importanti perchè mi hanno aiutato a capire meglio il nostro cliente target”. 

Camminando tra gli stand abbiamo anche avuto l’occasione di incontrare un ulteriore progetto vincitore PIN in visita a partner commerciali presenti a Cibus, Maraki Foodlab, con cui è stato interessante scambiare opinioni sul contesto fieristico.

Inoltre un altro progetto vincitore PIN era presente in fiera, con un proprio stand all’interno dell’area start up: 11.18 Sano & Sazio, azienda avviata a giugno 2019 impegnata nella commercializzazione di snack gustosi e a basso contenuto di grassi. I ragazzi di Sano e Sazio dopo l’esperienza in PIN sono entrati a far parte dell’acceleratore “Le Village”, che permette alle imprese che ne fanno parte di avvalersi dell’aiuto di consulenti in ambiti che più si ritiene siano necessari allo sviluppo strategico dell’azienda e di potersi presentare ad un gruppo di investitori interessati al settore. L’incontro tra loro e le imprese in viaggio dalla Puglia è stato importante perché ha permesso di ampliare le vedute sulle possibilità che ogni azienda deve saper cogliere al termine del percorso PIN. Per Luca di Masterson Bartending Company “la loro esperienza, il loro percorso e i loro consigli, sono serviti a livello mentale per andare avanti nonostante le difficoltà che ogni start up incontra”.

Al rientro dalla missione a Cibus le imprese partecipanti sono impegnate a raccoglierne i risultati, riprendendo i contatti con coloro che hanno incontrato. Antonio di Adopt Me ad esempio ci racconta che “‘incontro più bello è stato con un ragazzo italo-francese che possiede un’azienda hi-tech in Francia e che si occupa di misurazione del carbonio in aziende agricole monitorando così l’impatto ambientale. Con lui dopo una lunga chiacchierata durata oltre 2 ore ci sarà a breve un rapporto di lavoro e collaborazione interessante in quanto potremo occuparci finalmente di ambiente, mettendo a disposizione dei nostri consumatori le aziende agricole di Adopt Me”.

Anche questa esperienza siamo convinti genererà importanti connessioni e sviluppi. Non resta che seguire le sei aziende e osservare l’evolversi del loro percorso imprenditoriale!

 

Copertina del post Più forti insieme: l’Accompagnamento PIN a Fa’ la cosa giusta! 2022

Più forti insieme: l’Accompagnamento PIN a Fa’ la cosa giusta! 2022

19 Maggio 2022 ore 15:51

Lo ammettiamo: ritornare a Milano e partecipare a Fa’ la cosa giusta! per noi è stata una piccola rivincita e la chiusura di un capitolo che dopo due anni sentivamo ancora aperto. A marzo del 2020, quel mese in cui, da un giorno all’altro, si sono fermati i piani di tutti, avevamo già le valigie pronte. L’allestimento era deciso, le agende definite, la preparazione con i partecipanti conclusa; tutti erano pronti a mettersi in gioco. Poi lo stop alle fiere, agli incontri, alle attività, alla mobilità.

Quest’anno Fa’ la cosa giusta! è tornata in presenza e, grazie alla collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione, anche l’Accompagnamento PIN è tornato a Milano. Nella cornice della partecipazione ufficiale della Regione Puglia dedicata al turismo lento, quattro vincitori PIN hanno potuto presentarsi con le loro offerte turistiche al pubblico di Fa’ la cosa giusta! dal 29 aprile fino al 1° maggio.

Per noi è stato davvero emozionante vedere Claudia, Piero, Nicola e Federica “in azione”: le offerte di Habari, SuPolignano, Brio e Cammino del Salento sono state presentate al meglio grazie a un’impostazione collaborativa di endorsement reciproco. I quattro, che avevano già espresso un sincero interesse per le reciproche attività nell’incontro di preparazione e orientamento tenuto a Bari pre-partenza, hanno perfezionato un approccio di co-marketing accompagnando il pubblico interessato da un’offerta all’altra. “Si è creata una bellissima squadra di lavoro tra i desk dei progetti PIN, sia nei giorni della fiera che nel post fiera, dove già con un paio di progetti PIN si sta cercando di creare un pacchetto di proposte per eventuali clienti” (Piero, SuPolignano).

Come durante la partecipazione alla BTM a Taranto ad aprile, anche nel contesto di Fa’ la cosa giusta! l’interesse per i vincitori PIN e la disponibilità a fare networking da parte di Pugliapromozione è stato un segnale significativo per i partecipanti. “Momenti salienti e formativi per noi sono stati senza dubbio l’incontro con il direttore del dipartimento turismo Aldo Patruno e il resto del team di Pugliapromozione che non conoscevamo personalmente. Ci ha permesso di confrontarci e comprendere le strategie e i progetti che verranno messi in atto” (Claudia, Habari).

La creazione di reti e l’aggiornamento professionale tramite incontri e convegni tematici sono state una parte importante anche di Fa’ la cosa giusta!, assieme alle altre attività della partecipazione fieristica. Come vi diciamo spesso, partecipare ad una fiera significa lavorare, lavorare, lavorare. Per le ragazze di Cammino del Salento la partecipazione a questa fiera è stata la prima esperienza fieristica in assoluto, per cui i tre giorni sono stati un percorso sfidante per imparare facendo. “I ritmi della fiera ti impongono di essere per tante ore sorridente, pronta a rispondere alle domande dei visitatori e nel frattempo creare nuove relazioni professionali con le aziende individuate prima della partenza. Essere in due ci ha sicuramente aiutato: non abbiamo mai lasciato il desk scoperto e siamo anche riuscite a seguire degli incontri interessanti sui cammini. Il terzo giorno eravamo più sicure di noi, con più energia. Questa esperienza ha sicuramente contributo ad accrescere le nostre competenze relazionali, le capacità organizzative, orientamento al cliente, capacità di negoziazione e gestione dello stress” (Federica, Cammino del Salento).

“La fiera ha generato molte occasioni utili per presentare le iniziative e le attività della nostra società. Abbiamo raccolto contatti e riferimenti di possibili clienti/partner già contattati di rientro dalla fiera” (Nicola, Brio). Grazie alla curata preparazione della loro partecipazione e grazie all’instancabile entusiasmo con il quale tutti i partecipanti hanno presentato sé stessi, le bellezze della nostra regione e l’itinerario che li collega da Bari a Santa Maria di Leuca, a poco tempo dal rientro vantano già i primi risultati. “Durante la fiera abbiamo strutturato ulteriormente la collaborazione con il Cammino Materano e abbiamo raccolto prenotazioni andate a buon fine da alcuni pellegrini. Abbiamo anche preso contatti con un tour operator” (Claudia, Habari). “Abbiamo ricontattato un tour operator con cui abbiamo avuto un incontro durante la fiera e stiamo lavorando a delle convenzioni per la promozione dei nostri prodotti e servizi” (Federica, Cammino del Salento).

Potete sicuramente anche immaginare la nostra gioia quando il 14 maggio ci è arrivato un breve messaggio di una riga da Piero di SuPolignano: “I primi due clienti presi in fiera!” con una foto di due turisti felici a Polignano.

Ma gli sviluppi post-fiera non si fermano qui. “Con gli altri progetti PIN sono nati uno scambio di contatti e servizi ed una bella relazione di complicità e supporto. Con loro abbiamo creato un percorso naturale da offrire ai clienti, che speriamo in estate di mettere a sistema con vere e proprie convenzioni. Sono partner importanti per noi, con i quali sicuramente collaboreremo anche per progetti futuri che la Regione dovrebbe mettere in atto” (Claudia, Habari).

Non vediamo l’ora di scoprire cos’altro bolle in pentola!

 

Copertina del post Maraki FoodLab: il cibo è buona storia!

Maraki FoodLab: il cibo è buona storia!

13 Maggio 2022 ore 09:54

Chi li segue attraverso i loro account social, sa bene che Valentina e Andrea Pietrocola, sorella e fratello e soci in affari, sono sempre impegnatissimi, tra creazione di contenuti digitali, viaggi, incontri di lavoro e relazioni con aziende e testimonial del variegato mondo dell’agroalimentare italiano. A fronte di questa varietà di impegni però c’è una costante, ed è la classica domanda: “Ma quindi, esattamente, voi che lavoro fate?“,
di solito è Andrea a rispondere:
– Non sono uno chef/cuoco
– Non sono in pasticcere
– Non sono un ristoratore
SONO un imprenditore e mi occupo di comunicazione per le aziende agro-alimentari.

Più chiaro di così non si può!

 

Abbiamo deciso di farci raccontare di più direttamente da loro, e l’occasione è stata l’inaugurazione di Maraki FoodLab, uno spazio a Foggia al cui allestimento hanno dedicato molte settimane di lavoro, fondamentale per aggiungere quel tocco di professionalità alle proposte di Maraki. Andrea e Valentina hanno quindi utilizzato l’occasione di un bando come PIN come strumento per dare forza e struttura ad attività che erano partite già da tempo.

Partiamo quindi dalla fine: Ci raccontate cos’è un foodlab? Che tipo di attività vengono realizzate e cosa, nello specifico, caratterizza il Foodlab targato Maraki?

Il Foodlab è uno spazio in cui il cibo e la comunicazione sono protagonisti a 360 gradi, il tutto in una dimensione domestica: infatti Maraki è un appartamento che nasce al 5 piano in pieno centro a Foggia. Al suo interno si ha la possibilità di scoprire il food utilizzando tutti e 5 i sensi e in maniera trasversale, sia come consumatore che come azienda. Sono in programmazione corsi di cucina base, corsi di food photography, presentazioni di libri di cucina e corsi di food marketing applicato alle aziende o ai creator. Inoltre c’è la possibilità di gustare cene realizzate da grandi Chef partecipando alle nostre MasterLab: laboratori di cucina in cui i 12 partecipanti hanno la possibilità di osservare e carpire i segreti di 6 chef di fama nazionale che prepareranno per loro un menù da 4 portate. L’idea è quella di dar a Foggia la possibilità di gustare un piatto stellato come se fossimo a Roma, Modena o Milano. È inoltre possibile prenotare il foodlab per serate Home restaurant condividendo il tavolo con altri commensali. Per le aziende invece il foodlab è uno spazio a disposizione in città per incontrare buyer, far riunioni private o permettere ai loro clienti di aver un punto “dispensa” nel cuore della città a pochi passi dal centro: ciò sarà possibile diventando partner del lab. Infine, il foodlab sarà anche set di una trasmissione televisiva condotta da lacucinadelfuorisede e luogo in cui creeremo i contenuti digitali per le aziende di food & beverage di cui curiamo la comunicazione

Ci raccontate come siete arrivati a questo risultato?

Crediamo in questo progetto dal 2016! Prima con la Cucina del Fuorisede e le nostre ricette con low budget da far in poco tempo e poi con i nostri primi eventi , che riscuotendo subito successo (Athenaeum tour e Le Social Dinner), ci hanno permesso di pensare in grande e di ideare un luogo in cui far convergere tutte le nostre conoscenze e connessioni, sempre unite dal fil rouge del cibo.
Andrea è laureando in architettura, gli manca solo la laurea: sua infatti è la progettazione degli interni del foodlab e l’ideazione di uno spazio dinamico in stile industrial chic. Lui è la mente creativa e edonistica di tutti i progetti. Determinato, volitivo e tenace è davvero difficile dirgli di NO, specie quando realizza i brief da presentare ai clienti.
Poi c’è Valentina laureata in lettere prima e in comunicazione e marketing poi, con la passione per la scrittura e dalla forte emotività per tutto ciò che riguarda il rapporto fra cibo e memoria: ha infatti conseguito anche un Master in Nutrizione Culinaria e ad oggi insegna alla Facoltà di Agraria Storia dell’alimentazione e del Cibo!
Le nostre forze razionali ed emotive si sono ben amalgamate, forse anche mescolate da sangue fraterno! Così abbiamo iniziato sin da subito a proporci alle prime aziende di food per realizzare loro dapprima ricette, poi calendari e infine eventi e progetti costruiti ad hoc in base alle esigenze del prodotto. E’ stato un passaggio veloce, ma naturale e l’aver frequentato per diversi anni fiere, corsi e associazioni di blogger e creator digitali ci ha permesso di allargare la nostra rete di conoscenze e di aumentare le nostre competenze tecniche in materia.

Il fatto di aver aperto a Foggia il vostro foodlab aggiunge qualcosa in più al progetto? Può rappresentare una sfida ulteriore il confronto con il vostro territorio?

Il fatto di aver aperto il foodlab a Foggia ha in sé punti di forza e di debolezza. Sì, abbiamo fatto un’analisi swot prima di capire quanto fosse giusto o sbagliato aprire a Foggia! Diciamo che Foggia è una città che sa darti tanto, ma anche toglierti tanto. La nostra sfida infatti sarà proprio quella di farci amare dalla città con costanza, così da far conoscere al meglio la bellezza e l’utilità del nostro progetto, che fra l’altro punta anche a voler far conoscere Foggia, le sue tradizioni e la sua storia, a livello nazionale.
Inoltre proprio la novità del foodlab è un qualcosa che difficilmente avrebbe attecchito nelle grandi città in cui si è visto ormai di tutto. Ecco perché l’aver deciso di aprire il Foodlab qui ha come motivazione, anche il voler sorprendere la città con qualcosa di nuovo, creativo e a disposizione di tutti. E poi è il luogo da cui siamo partiti, e sebbene fuori sede e con gli occhi da viaggiatori del mondo, sarà sempre il posto in cui vorremo e vogliamo tornare.

Come immaginate si evolverà la vostra azienda?

Credo che un po’ come successo per le nostre esperienze precedenti la nostra azienda troverà di volta in volta stimoli nuovi per andar avanti. Come infatti hai potuto vedere dalla prima domanda, noi non amiamo definirci in un’unica parola. Maraki foodlab non è solo home restaurant, non è solo corsi, non è solo MasterLab, non è solo sede di contenuti digitali per la Cucina del fuori sede, non è solo Dispensa per le Aziende Partners. Quindi l’augurio che faccio alla mia azienda è di esser sempre una fucina di idee creative e mai banali anno dopo anno.

Che cosa consigliereste a chi ha un’idea e vuole provare a dargli concretezza, lanciandosi in una propria impresa?

Il consiglio principale è di darsi tempo! Far impresa implica studio, passione, curiosità, ma anche attesa. Spesso sento di persone che decidono di mollare di punto in bianco perché non vedono risultati. In una impresa i risultati si raggiungono a medio lungo termine quindi bisogna crederci e bisogna aspettare. Logicamente questo discorso vale per idee di business e aziende che hanno un business plan sostenibile. In caso contrario il consiglio è di rivedere il business plan e gli obiettivi prefissati così che possano esser “smart”, magari l’errore è tutto lì! In una azienda gli obiettivi non sono sogni!

E per concludere, sempre per dare qualche ulteriore informazione a chi vuole intraprendere un percorso di auto-impresa, mi raccontate un errore che avete fatto e che vi ha insegnato qualcosa di utile e una situazione che invece vi ha sorpreso positivamente nel vostro percorso?

Penso che l’errore che abbiamo fatto insieme sia stato nella realizzazione del nostro primo evento Social Dinner o meglio nel non aver saputo gestir al meglio l’organizzazione del tutto. L’inesperienza ha infatti fatto notare tutte le lacune dell’evento e la lunghezza dell’evento stesso, che nel corso della serata aveva perso mordente.
Dopo la serata pensavamo che qualcosa nel format non andasse bene, quindi ci siamo presi del tempo per pensare cosa eliminare e cosa creare di nuovo per far funzionare un format che mettesse in comune il social eating, le aziende e gli addetti alla comunicazione.
Abbiamo annotato su un foglio tutte le criticità della prima social dinner e abbiamo messo su carta nuove idee: il risultato? Un format di successo che è arrivato persino al TG2!
Anche in questo caso, nonostante a parlare sia io, Valentina, credo che la situazione che più ci ha sorpreso positivamente nel corso di questi anni sia stato l’uscita del nostro blog e della nostra idea di ricette amarcord per i fuorisede sul settimanale 7 del Corriere della Sera.
L’antefatto è che da sempre il mio papà acquistava questo giornale, che in casa mia era quindi come una sorta di istituzione da sfogliare nel tempo libero. La vita poi ha voluto che il Corriere mandasse un suo fotografo e una sua giornalista per far a me e ad Andrea una intervista nella nostra cucina di casa. Credo che quel giorno e il giorno in cui ho visto le nostre facce e il nostro progetto stampato su carta, sul Corriere della Sera, siano stati 2 dei giorni più belli della vita professionale mia e di Andrea.

 

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Copertina del post BTM Taranto: non solo B2B ma anche nuove connessioni, energia positiva e is

BTM Taranto: non solo B2B ma anche nuove connessioni, energia positiva e ispirazione!

09 Maggio 2022 ore 13:00

I progetti del settore turistico sono tornati finalmente a vivere occasioni di crescita imprenditoriale e a misurarsi con eventi fieristici in presenza. Dal 6 all’8 aprile nove start up (Alveare da Favola, Brio s.r.l.s., Duomondo, Habari – nessuno è straniero, ImaginApulia, ISA, PLACEnPEOPLE, Trawellit, Vianda.it) sono state protagoniste alla BTM di Taranto tra B2B, partecipazione ai workshop in programma, visite ad imprese presenti in propri stand e alle diverse aree tematiche espositive, incontri istituzionali.

Il racconto di questa esperienza si avvia alle 9,30 del 6 aprile: la sala espositiva è ancora silenziosa, c’è chi sta completando gli ultimi ritocchi nell’allestimento del proprio stand, chi finalmente ha terminato e si concede una pausa caffè, chi dà un’ultima occhiata alla propria agenda. Con le imprese coinvolte abbiamo percorso il corridoio che ci separava dall’area start up in religioso silenzio, come chi, dopo aver tanto lavorato e pensato ad un progetto, vuole godersi appieno il momento della “rivelazione”, quello in cui tutto ciò che finora è stato solo disegnato nella testa si trasforma in realtà. Ed ecco lo spazio per i vincitori PIN partecipanti manifestarsi in tutta la sua colorata energia: una parete valorizzata dai nomi delle giovani imprese, arricchiti dalla descrizione e dal logo, distribuiti nei tre ambiti “Ospitalità”, “Servizi” e il nuovo “Prodotti per il turismo”, che, in un’ottica di ampliamento e inclusione ha dato spazio, sull’onda degli ultimi trend, a forme creative e artigianali in grado di raccontare la destinazione Puglia. Così l’area start up, ubicata nello stand di Pugliapromozione, pensata e realizzata proprio grazie alla collaborazione con l’agenzia regionale del turismo, si è popolata dei suoi protagonisti, pronti a viversi tre giorni dedicati al turismo, dopo due anni di forzato stop causato dalla pandemia da Covid-19.

La parola d’ordine di questa esperienza è stata soprattutto “rete”: con gli altri professionisti presenti, ma soprattutto tra gli stessi PIN partecipanti, che in più momenti si sono ritrovati a condividere lo spazio dello stand, trasformatosi in “punto di aggregazione importante per le giovani start-up pugliesi” (Daria e Roberto, Imaginapulia), cogliendo l’occasione per conoscersi meglio, per “creare connessioni” (Vito e Martina, Duomondo) e confrontarsi su strategie e difficoltà del mercato. Al termine dell’esperienza è stato riconosciuto anche l’aspetto formativo della presenza in fiera, perché ha consentito di mettere alla prova le proprie “capacità di interazione e dialogo” (Daniela, Isa Artigiane) e di “migliorare nella presentazione dell’azienda” (Sara e Piergiorgio, Vianda.it). In questi tre giorni, riassumono Marta e Nicola di Brio, “si sono attivate e quindi generate nuove energie, collaborazioni e intersezioni utili per il prosieguo delle nostre (e altrui) attività”.

Il dialogo si è poi arricchito del confronto continuo con lo staff di Pugliapromozione e, durante il pomeriggio del secondo giorno di BTM, con gli assessori regionali Alessandro Delli Noci e Gianfranco Lopane, che durante una proficua sosta presso lo stand hanno voluto conoscere tutte le start up presenti e ascoltare dalla voce dei referenti riflessioni e suggerimenti, instaurando un interessante scambio di idee e visioni sul futuro.

Tra le tante attività svolte anche la partecipazione dei progetti degli ambiti “Ospitalità” e “Servizi” all’area B2B si è rilevata molto utile, in quanto questa esperienza, che ha permesso l’interazione con numerosi buyer nazionali e internazionali, ha consentito di “prendere coscienza del ‘sentiment’ degli operatori professionisti e prendere più consapevolezza delle nostre potenzialità” (Bianca ed Enza, Trawellit), di “sviluppare nuove idee di business” (Martina e Vito, Duomondo) e, per chi non aveva mai affrontato occasioni di B2B di questo tipo, lavorare sulla “capacità di esprimere informazioni essenziali in breve tempo” (Vicky, Alveare da Favola).

Il 7 aprile, dalle 16,00 alle 17,00 presso la Sala Conferenze si è inoltre tenuto, grazie alla collaborazione con Pugliapromozione, il panel dal titolo “Startup turistiche alla conquista del mercato e di clienti strategici: tre casi studio tra le imprese avviate nell’ambito dell’avviso PIN Pugliesi Innovativi” che ha permesso di ascoltare le esperienze di ImaginApulia, Sagelio e Raiz Italiana in merito alle strategie adottate per acquisire i primi clienti. Greta Sbrana di Sagelio ha ripercorso, anche attraverso i numeri, lo sviluppo imprenditoriale del progetto e ha condiviso le modalità di acquisizione di uno dei primi clienti, il Canne Bianche Lifestyle Hotel, rappresentato da Gianvito Mangano, che ha agito strategicamente da traino per quelli successivi.

Daria Toriello e Roberto Mazzarago di Imaginapulia hanno raccontato le più significative attività svolte, anche con l’ausilio di video e immagini, e rimarcato l’importanza del fare rete “dal basso” in quanto proprio all’interno della comunità PIN hanno acquisito il loro primo cliente, Raiz Italiana, in occasione della partecipazione a Buy Puglia del 2018 (all’interno delle azioni di Accompagnamento PIN). Grazie a questo primo cliente hanno potuto poi entrare in rapporto con il Ministero degli Affari Esteri. Quest’ultimo è stato invece il primo cliente di Raiz Italiana, come ha raccontato Marina Gabrieli. Dalle successive parole del Consigliere d’Ambasciata Giovanni Maria De Vita della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è emerso il lato più sensibile e attento dell’istituzione, non palazzo chiuso in sé stesso, ma struttura aperta alle nuove proposte, al confronto anche con realtà imprenditoriali giovani e predisposta al supporto di progetti innovativi come Raiz Italiana.

Al termine del panel col pubblico presente si è subito instaurato un dialogo e un confronto serrato che ha generato un momento di networking ricco di spunti condivisi e di scambi di idee, proseguito poi presso l’area start up.

Il team di Raiz Italiana con lo staff PIN e il Consigliere d’Ambasciata Giovanni Maria De Vita

Ascoltare da alcuni dei partecipanti a BTM in modo diretto le impressioni su questi tre giorni ci aiuta a comprendere l’efficacia della partecipazione a contesti fieristici e di networking settoriale. Dovendo riassumere l’esperienza vissuta in una parola emergono: “Proattiva” (Trawellit), “Ricca” (Duomondo), “Generativa” (Brio), “Educante” (Alveare da Favola), “Irrinunciabile” (PlacenPeople), “Energizzante” (Habari), “Confronto” (Isa Artigiane), “Ripartenza” (ImaginApulia), “Networking” (Vianda.it).

Il team di Trawellit in particolare ha vissuto questa esperienza molto positivamente, con una grande voglia di tornare in fiera: “Ci siamo lanciate a capofitto nelle relazioni ed è stata molto piacevole anche l’atmosfera creatasi con gli altri PIN”. A conclusione dei tre giorni Brio porta a casa “emozioni positive e ottimismo: un buon segnale prima di concentrarci appieno sulla stagione imminente”. ImaginApulia sottolinea invece che la partecipazione alla fiera è sempre “un modo per confrontarsi con sé stessi, affinare le tecniche di vendita e la propria capacità di relazione con il pubblico”. Per Sara e Piergiorgio di Vianda.it è stato significativo tornare a casa guadagnando un approccio positivo al cambiamento imposto dalla pandemia: “avevamo bisogno di segnali che facessero ben sperare in una ripresa e abbiamo potuto constatare che tanti operatori si dicono fiduciosi e sono aperti nel trovare degli aspetti positivi in questo grande cambiamento che ha comportato il Coronavirus”.

Tutti terminano quindi l’esperienza con un bagaglio di nuove competenze e conoscenze, contatti, relazioni, idee e spunti per la propria attività. Alcuni progetti PIN stanno lavorando per concretizzare collaborazioni tra loro, altri stanno ricontattando in questi giorni i buyer incontrati, nella speranza che si traducano in accordi stabili, altri ancora sono già a lavoro per la stipula di nuovi contratti e partnership. Infine qualcuno, come Dario di PlacenPeople, racconta con soddisfazione che gli incontri con i nuovi partner in fiera si sono già tradotti in primi acquisti.

Forza ragazzi, che questa sia solo la prima tappa di una stagione piena di nuove soddisfazioni!