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Inaugurazione de I Giardini degli Artisti: il racconto dei protagonisti

11 Febbraio 2019 ore 10:26

Riprendiamo a pubblicare i racconti delle esperienze straordinarie della Comunità PIN!

Oggi è la volta de I Giardini degli Artisti, l’incubatore di talenti a Castellaneta (Taranto) fondato da due giovani del territorio, Valentina e Francesco, che tra le sue mille attività annovera iniziative di arte e rivalutazione del territorio destagionalizzato. I due hanno inaugurato da poco il loro spazio e ce lo raccontano attraverso questo racconto emozionale.

Non sveliamo altro: lasciamo la parola ai protagonisti per raccontarci il loro primo evento!

“Un atto di amore nei confronti di questa comunità” ha affermato il parroco, don Antonio Favale, dando il nome all’energia che ci ha spinto a restituire vita all’ex ENAOLI, struttura abbandonata da anni, le cui mura conservano ancora le storie di migliaia di bambini e giovani. Ha aggiunto “Questo sarà uno dei principali luoghi di aggregazione della comunità”.

Abbiamo avuto la possibilità di realizzare il progetto in un’altra città con meno difficoltà, minor dispendio di energie e di risorse ma il nostro cuore era qui, a Castellaneta Marina. Eravamo consapevoli di rischiare tutto.

Non ci aspettavamo tanta affluenza. È stata forte l’emozione per questa serata. Negli occhi i volti di chi è venuto a trovarci. Risuonano gli applausi, inaspettati. Le parole spezzate dalla commozione. La gioia di ritrovarsi dopo mesi di lavoro. Già questa è stata una missione ma siamo solo all’inizio.

Toccanti le parole di Antonio Lioi, direttore dell’ex ENAOLI, che ha commosso tutti con la sua testimonianza e il suo augurio: “spero che viviate le bellissime emozioni che  ho provato io in quarant’anni di lavoro con ragazzi che vivevano situazioni di disagio, ospiti della comunità educativa sita nella struttura.”

Cariche di profondità le parole del vescovo Claudio che hanno accompagnato la benedizione: “Per fare una follia, ci vogliono persone folli. È stato sicuramente uno Spirito che vi ha mosso. Una follia benedetta, nel nome del Signore..che porta a far rinascere le cose. Che può portare a realizzare grandi sogni. Il vostro sogno finalmente si vede. Un luogo di incontro, che serva. “

Responsabile l’augurio dell’assessore Giuseppe Angelillo, in rappresentanza dell’Amministrazione che ci ha concesso i locali “Questo sogno è bello se verrà condiviso anche da noi, dalla comunità, se ci saremo anche noi a frequentare questo luogo. Quando abbiamo visto lo stato di degrado in cui versava la struttura è stato un colpo al cuore per chi, come me, in quelle stanze ha vissuto giornate intere condividendo emozioni e sensazioni. Far rivivere questo posto è un segnale importante che speriamo venga colto da tutti nel modo migliore.”

Quanta energia vitale negli occhi della gente, meraviglia per una novità inaspettata. Tanta fatica trasformata in un’opera che lascia spazio alla creatività. Come quella di artisti e artigiani locali tra cui Maria Tanzarella, Antonella De Santis, Mariangela Annoscia, Paolo De Santis, Rocco Castellano, Nicola Curri, Cosmo Molfetta, Giulia Fuina che hanno dipinto e restaurato contribuendo a trasformare un luogo ospitato da rifiuti in una mostra permanente visitabile durante tutto l’anno.

Quanti momenti di condivisione. Conserviamo nel cuore le “carezze” della gente del luogo che ci ha portato da bere sotto il sole torrido, che ci ha donato del tempo, che ci ha aperto il cuore raccontandoci storie di vita, esistenze spezzate. Di coloro che ci hanno chiamato “pazzi” e poi si sono fatti carico di questa impresa. “A esattamente 15 anni dalla morte di mio padre, il Signore mi ha donato la presenza, l’aiuto, l’esperienza e il sostegno di tanti padri in questa avventura.” Racconta Valentina. Tra questi Carmine, Antonio, Vincenzo, Paolo e don Antonio.

Impressi i volti, i sorrisi e l’aiuto dei giovani che hanno alimentato la nostra speranza. In particolare di Francesco, Lisa, Anna, Piersalvatore, zio Nunzio, Piera, Luana, Irene, Alice, Ester, Roberta, Maria, Xhon, Giuseppe, Lorenzo, Desy, Fulvio, Carmen, Francesca, Roberto.

Segno che non dovevamo arrestare i nostri passi sono stati i doni ricevuti: blu Serena, Tonino Amatulli, Carmine Lozito, Annamaria e Pasquale Iacomino, Gabriella Delia, Iolanda Casulli, Roberto e Ninuccio Eramo, Annamaria Cavallo, suor Palmarita. L’affetto di Sandra Tarantino e il suo entusiasmo nei suoi articoli. La presenza della scuola De Amicis nella persona di Giulia Ciminelli. Infine le nostre famiglie, sostegno costante in questo progetto, si  sono ritrovate unite in questo luogo. Possiamo dire a circa un anno dall’inizio che la nostra famiglia si è allargata! Un grazie in particolare ad Alessandra e Salvatore!”