“Dalla Puglia al Veneto, andata e ritorno con l’olio extravergine di oliva”
La scuola non è soltanto fatta di lezioni, libri e compiti, soprattutto è luogo in cui creare occasioni di incontro e di scoperta. La conoscenza si realizza in maniera significativa anche attraverso la creazione di connessioni tra realtà diverse, a volte anche in maniera inaspettata, e la capacità di generare relazioni con l’esterno.
Di quest’anno scolastico che si è appena concluso, un anno fatto anche di tante modalità inedite di apprendimento e in cui anche grazie alla tecnologia alcune distanze si sono accorciate, vogliamo condividere il racconto in prima persona di Antonio e Lucia, fondatori di Adopt me, impresa PIN attiva nella promozione dell’agricoltura pugliese.
Antonio e Lucia infatti, da veri e propri ambasciatori della Puglia, si occupano hanno strutturato la loro impresa sulla commercializzazione dell’olio extravergine attraverso un’interessante meccanismo di adozione di alberi di ulivo secolari, così da offrire alle aziende agricole pugliesi un ulteriore canale di vendita del loro prodotto. La sfida infatti, oltre che sulla qualità del prodotto, anche e soprattutto sulla possibilità di intercettare nuovi clienti. Ma cosa c’entra tutto questo con la scuola?
Lasciamo loro la parola per farci raccontare, in prima persona, come è andata un’esperienza particolarmente significativa e che inizia con la lettera di una maestra di una scuola di un piccolo paese del Veneto.
“Cari Antonio e Lucia,
vi scrivo di getto, con ancora l’emozione, fresca fresca, vissuta stamattina con la consegna delle bottigliette d’olio, poi con calma scriverò un articolo per il sito della scuola, e vi manderò anche quello.
Ho conosciuto Adopt me Italy tramite un articolo pubblicato su una rivista cui sono abbonata, Città Nuova: l’idea mi è piaciuta, e con la mia famiglia abbiamo subito adottato un ulivo, chiamato Oceano.
In seguito, ho pensato di proporre questa iniziativa nella scuola dove insegno, nelle due classi quarte della Primaria di Torrebelvicino.
Inizialmente, pensavamo con le colleghe di inserire l’adozione in un progetto sulle emozioni, attuato nelle due classi in seguito ad un evento triste, in quanto l’albero di per sé è un concentrato di significati simbolici importanti: collega cielo e terra, tiene le radici ben salde per slanciarsi in alto, si fa custode della natura e scrigno di saggezza. Poi ci siamo rese conto che il progetto poteva avere risvolti ben più ampi, coinvolgendo in maniera trasversale diverse discipline: geografia, per individuare dove si trovano gli ulivi, immaginare il percorso per raggiungerli, conoscere una regione con climi e paesaggi diversi; scienze e tecnologia, per sapere come si coltiva un ulivo, come si raccolgono le olive e come si ottiene l’olio, quali tecniche innovative si possono utilizzare per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dell’uomo, come combattere problemi legati ai parassiti e ai cambiamenti climatici; educazione civica, nell’individuare comportamenti rispettosi e un modo etico di fare economia…un discorso importante riguarda la sana alimentazione, di cui l’olio extravergine è uno dei capisaldi…. E così via, l’adozione di un ulivo ci poteva aprire mondi infiniti di discussione e conoscenza.
Una volta preso contatto con voi, e presentata l’idea ai rappresentanti dei genitori, abbiamo coinvolto i bambini, che si sono impegnati a portare ognuno qualche piccolo risparmio, in modo da “responsabilizzarli”.
La cifra raccolta bastava ad adottare due alberelli di taglia piccola… è stata una sorpresa quando ci avete presentato i nostri “giganti”!! Hermione e Salvalbero, come hanno deciso di chiamarli i bambini, due grandi e maestosi alberi secolari, davvero solenni!!
Il giorno dell’adozione è stato emozionante. I bambini, in classe, si sono collegati con i compagni dell’altra sezione (in tempi di restrizioni, anche vedere i propri amici in questo modo è stato suggestivo!) e con voi, Antonio dal campo, Lucia dall’ufficio. Magie della tecnologia, che può annullare (quasi) qualsiasi distanza.
Antonio sei stato bravissimo a spiegare in modo chiaro e semplice molte cose sulla vita degli ulivi, e a rispondere alle domande che i bambini non finivano più di fare. Lucia, li hai incantati con il racconto dell’oliva perduta…hai sentito che applauso ti hanno dedicato!
Ci siamo lasciati con l’entusiasmo di un cammino appena iniziato, la prima puntata di una serie interessantissima. I bambini quel giorno sono usciti da scuola con in mano il Certificato di Adozione al grido di “Andiamo in Puglia!!”
Intanto, ci avete preparato appositamente una quantità di piccole-grandi bottiglie di prezioso olio, con tanto di etichetta stampata appositamente, giusto giusto in tempo per consegnarlo l’ultimo giorno di scuola. I bambini hanno aspettato con impazienza l’arrivo del “loro” olio, e sono stati felicissimi!! Siete stati troppo bravi, perché la somma che vi abbiamo inviato davvero non bastava a coprire le spese! Però avete toccato il cuore dei nostri bimbi e, di riflesso, delle loro famiglie.
Qualcuno ha addirittura programmato di venirvi a trovare durante le vacanze…di sicuro ci si rivedrà presto, magari al momento di portare le olive al frantoio, il prossimo anno scolastico.
Anche le mie colleghe sono state contente dell’iniziativa, e vi ringraziano per il dono dell’olio.
State facendo una cosa importante, e la state facendo nel migliore dei modi. Spero che possiate lavorare con molte altre scuole, perché è nei nostri bambini che possiamo coltivare un mondo più bello e giusto.
A presto!!”
Antonio: Questa lettera della maestra Giovanna ci ha riempito di felicità e soddisfazione, perchè ci ha fatto toccare con mano che i sapori della nostra Puglia sono arrivati intensi fino in Veneto, a Torrebelvicino, piccola cittadina in provincia di Vicenza. L’energia positiva della condivisione ha prodotto un’onda carica di curiosità e meraviglia. Sapete perché? Bene, perché oggi in Puglia ci sono Hermione e Salvalbero, i due ulivi adottati dai bambini di Torrebelvicino, nell’agro di Corato presso una delle aziende agricole che fanno parte del progetto.
Lucia: È stato per noi un traguardo importante e significativo, toccare con mano la sensibilità delle insegnanti, faro educativo, per i bambini di oggi che saranno uomini e donne consapevoli domani, arricchiti da un’esperienza nuova, disarmante, ricca di scoperta e di ammirazione. Abbiamo avuto l’occasione di raccontare il nostro lavoro agli alunni e, seppur attraverso uno schermo, permesso loro non solo di immaginare, ma più semplicemente di condividere e far conoscere la vita di in un campo di ulivi, l’emozione della fioritura, l’evoluzione del fogliame, delle tecniche di lavorazione. Non solo immaginare ma concedersi l’opportunità di scegliere e scoprire. Oggi ogni singolo alunno ha con se una bottiglia di olio, prodotto dai due ulivi adottati, ma tanto più un sogno vestito da promessa, venire qui in Puglia a visitarci e ad abbracciare i due piccoli ulivi. Noi li aspettiamo a braccia aperte.