Avanzare per obiettivi e testare tutti i canali: la strategia vincente di Olivante
Mario e Marco Morrone hanno avviato nel luglio 2019 il progetto vincitore PIN Olivante, prima piattaforma digitale in Italia specializzata sul mercato dell’olio extravergine d’oliva che permette a tutti i ristoratori di ordinare l’olio più adatto alla propria cucina direttamente dai piccoli produttori e frantoi d’Italia. Hanno affrontato il primo lockdown proprio mentre veniva lanciata la piattaforma, ma nonostante questo, grazie ad una strategia vincente, sono riusciti in modo efficace a far parlare di sé e della propria idea, raggiungendo obiettivi significativi che adesso gli permetteranno di crescere ancora e sperimentare nuove strade.
Abbiamo chiesto loro di raccontarci come l’impresa avviata con il bando PIN sta evolvendo dopo la chiusura del periodo di finanziamento e come stanno cercando di cogliere le opportunità offerte dalle principali tendenze nel settore dell’agrifood in questo momento.
Come state gestendo la fase di follow up? Ci sono opportunità che siete riusciti a cogliere e che vi hanno permesso di far crescere il vostro progetto?
Si, siamo partiti subito con le application per nuovi fondi e percorsi dedicati alle startup innovative come la nostra e ad agosto 2021 siamo stati selezionati da Invitalia, tra le prime 10 startup del Sud Italia, per partecipare al secondo programma di accelerazione di Bravo Innovation Hub dedicato al mondo Agrifood. Grazie a questo percorso, oltre a nuovi fondi, abbiamo ampliato enormemente il nostro network di possibili stakeholder con i quali stiamo lavorando ad importanti partnership sia istituzionali che commerciali.
I periodi di lockdown dovuti al diffondersi dell’emergenza sanitaria, che hanno travolto il vostro progetto e tanti altri nel pieno delle attività, quanto hanno inciso sulle vostre azioni e scelte? Come avete reagito a quei momenti di difficoltà?
Abbiamo lanciato la nostra piattaforma a dicembre 2019 e da lì a tre mesi è iniziato il primo lockdown colpendo soprattutto il mondo della ristorazione e quindi, indirettamente, anche noi. Nonostante ciò, abbiamo trovato proprio in quei mesi la nostra “killer app” spostando l’attenzione sulla grande biodiversità che esiste nel mondo dell’olio extravergine d’oliva e creando una vera e propria guida all’abbinamento per gli chef.
Nel vostro progetto è stato centrale l’investimento nell’ambito comunicazione: in cosa è consistito e che risultati vi ha permesso di ottenere concretamente? Che consigli dareste in tal senso ad altre imprese giovanili?
La nostra è una startup “execution driven” ovvero concentriamo le nostre grandi potenzialità maggiormente nel modello di business e meno nella tecnologia. Dopo aver fatto molti test sul nostro mvp, bisognava capire quali canali utilizzare per raggiungere i nostri target e come far sì che si fidassero di noi. Tra i vari esperimenti, quelli che ci hanno soddisfatti maggiormente sono stati Facebook e le PR: con il primo canale generiamo lead sia a pagamento che tramite contenuti targettizzati; col secondo abbiamo lavorato più ad alto livello sull’awareness e sulla reputation e abbiamo ottenuto circa 50 pubblicazioni sulle più importanti testate nazionali come Sky TG 24, Ansa, Il Sole 24 ore, Millionaire e Forbes.
Il consiglio è quello di fare esperimenti sin da subito su tutto, partendo dal problema/soluzione con pochi early adopter per poi capire attraverso quale canale riuscire a raggiungere il customer segment, testando tutti i canali senza escluderne nessuno.
Il vostro team si è ampliato? Ci sono collaboratori che hanno influito positivamente sull’andamento delle attività?
Siamo partiti solo in due, io e mio fratello Marco, e ad oggi abbiamo un nuovo CTO e collaborazioni stabili con agenzie e freelance principalmente in ambito commerciale e marketing, tutti coinvolti perché credono in ciò che facciamo e nella scalabilità del nostro progetto.
Ci sono nuove opportunità all’orizzonte che pensate di cogliere? Come vi state orientando?
Probabilmente avvieremo la ricerca di nuovi fondi con l’inizio del nuovo anno che ci consentiranno di lanciare la nuova piattaforma con il nostro “algoritmo di raccomandazione” ed espandere la rete commerciale così da imporci come leader nel mercato b2b dell’olio extravergine entro la fine del 2022.
Cosa vi aspettate nei prossimi mesi? Su cosa state lavorando? A quali obiettivi state puntando?
Emergenza sanitaria permettendo, ci aspettiamo di recuperare i lunghi mesi persi in questi due anni lavorando principalmente con la ristorazione per poi lanciare un servizio dedicato per il consumatore finale.
C’è qualcosa in particolare che, sulla base della vostra esperienza, vorreste suggerire a chi oggi si appresta ad avviare un’impresa giovanile?
Oggi gli strumenti, finanziari e formativi, per fare startup sono ovunque per cui chiunque voglia davvero fare impresa ne ha la possibilità.
Inoltre, la maggior parte dei progetti che vedo fallire hanno in comune un problema di fondo: sono soluzioni che non risolvono alcun problema. Così si perdono tante risorse, tempo incluso, per sviluppare cose che nessuno userà mai.
“Fare startup” ha regole ben precise e, a questo proposito, è importantissimo non bruciare le tappe, avanzare per obiettivi e testare ogni cosa. Solo dopo aver creato un prodotto/servizio che sia davvero in linea con i bisogni del proprio target, si può iniziare ad investire nello sviluppo e nell’acquisition.