Pin Bike: storia di una passione diventata successo
Ascoltare Nico Capogna di Pin Bike e il racconto di come il progetto vincitore PIN sia cresciuto e sia sempre in evoluzione, significa subito percepire la passione e l’etica che si celano in questo lavoro. Ogni conquista, ogni collaborazione attivata, ogni nuovo cliente, ogni bando vinto è il risultato di una visione mai scontata, intraprendente e molto dinamica. Questa intervista merita una dose di attenzione in più, soprattutto per i giovani imprenditori che si affacciano adesso sul mercato, perché è possibile trarne davvero ispirazione e insegnamento. E poi il team di Pin Bike è alla ricerca di un nuovo collaboratore!
Sono passati quasi 4 anni dall’avvio del vostro progetto e avete partecipato a numerosi bandi sia a livello nazionale che a livello internazionale. Quali tra tutti hanno rappresentato una risorsa preziosa che ha permesso alla vostra impresa di crescere?
Pin Bike (http://www.pinbike.it/) sin dalla sua nascita, e per sua natura, è un servizio che si rivolge a realtà che accedono a finanziamenti pubblici per incentivare la mobilità sostenibile, in particolare quella collegata alle tratte casa/scuola e casa/lavoro.
Di conseguenza il team si è sempre applicato nelle partecipazioni a numerosi bandi pubblici, sia direttamente collegati alla startup, sia prestando il contributo a procedure pubbliche non direttamente collegate a Pin Bike, assistendo enti pubblici e aziende nella compilazione e partecipazione a queste procedure.
Questo ha permesso un accrescimento delle competenze di project management, competenze che stanno diventando sempre più fondamentali con la crescita dell’attività. In particolare siamo orgogliosi di aver avuto accesso a un cospicuo finanziamento di Invitalia, nell’ambito della misura Brevetti+, pari a €140k, grazie a cui stiamo riscrivendo il software Pin Bike e sviluppando un nuovo device hardware.
Inoltre siamo molto lieti di annunciare che dalla primavera dell’anno prossimo Pin Bike supererà i confini nazionali. Abbiamo vinto il bando dell’EIT for Urban Mobility (l’Istituto Europeo per l’Innovazione Tecnologica, sezione dedicata alla mobilità urbana sostenibile). Il fondo permetterà l’attivazione del sistema Pin Bike (per il rilascio di incentivi economici a cittadini al bike to work e al bike to school, tramite voucher che verranno spesi esclusivamente in qualsiasi attività commerciale della città) in ben due capitali europee, Istanbul e Tallin e nella città di Braga in Portogallo.
Il bando è stato vinto in un partenariato che ha coinvolto sei nazioni europee, includendo, oltre ai Comuni che ospiteranno il progetto, due centri di ricerca universitari, il KTH di Stoccolma e il CERTH greco. Al partenariato ha partecipato anche Nextome srl, la software house di Conversano con cui adesso stiamo collaborando per la versione Pin Bike 2.0.
C’è molta attenzione attualmente su temi quali la mobilità sostenibile. Ci sono nuove sfide a cui adesso state lavorando?
Quando si dice “non tutti i mali vengono per nuocere”, credo che la pandemia abbia mobilitato maggiormente le coscienze dei governi verso tematiche collegate alla sostenibilità ambientale.
A parte i fondi dedicati al tema del PNRR, stiamo vedendo sempre più iniziative governative con obiettivi ben precisi. Fra queste le ultime a cui abbiamo lavorato sono due: una dedicata agli istituti scolastici e una per le imprese private.
È la prima volta, almeno da quando esiste Pin Bike che il Governo destina dei fondi ad hoc, per le aziende private e le scuole, dedicati alla smart mobility e quindi alla mobilità sostenibile.
Il bando RiGenerazione Scuola destina agli istituti italiani un fondo fino a €25.000 per attivare progetti di educazione alla sostenibilità ambientale. Per l’occasione abbiamo candidato al bando ben 28 istituti in tutta Italia. Speriamo che i risultati vengano resi pubblici il prima possibile, così da poter attivare i progetti per la primavera 2022.
Ogni scuola avrà la possibilità di dotarsi di rastrelliere per biciclette da esterni e corsi di ciclomeccanica e sicurezza stradale organizzati in collaborazione con FIAB, che è nostro partner, ma anche di attivare Pin Bike per gli studenti e lavoratori dell’Istituto, mettendo a disposizione un fondo per i premi pari a €10.000.
Per quanto riguarda le imprese invece è epocale la novità introdotta con il Decreto Sostegni BIS.
Il Decreto sancisce come obbligatoria la figura del Mobility Manager aziendale e destina un fondo (50 milioni di euro) alle imprese per attivare progetti di mobilità smart in azienda.
Il Decreto obbliga le aziende inoltre alla redazione del PSCL (Piano Spostamenti Casa Lavoro), quel documento di analisi della mobilità aziendale, programmatico, con cui si identificano le attività da compiere negli anni successivi per ottimizzare, in chiave sostenibile (cioè riducendo l’utilizzo dell’auto privata), l’afflusso quotidiano dei lavoratori.
Per l’occasione quindi abbiamo composto un team dedicato alla redazione e all’aggiornamento dei PSCL. È stato un lavoro che ci ha permesso di offrire un pacchetto di servizi ai nostri clienti più completo. Adesso andiamo a fare programmazione e analisi dei flussi e nello stesso tempo proponiamo una valida soluzione, che sta dimostrando nei contesti più svariati la sua efficacia.
Questo nuovo servizio ci ha permesso di acquisire nuovi clienti, anche molto importanti, come A2A.
Quali strategie state adottando per consolidare la vostra azienda e facilitarne la sostenibilità nel futuro?
Pin Bike è un sistema giovane che cresce e sta facendo parlare di sé, ma è in continua evoluzione. Abbiamo all’orizzonte diverse nuove direzioni da percorrere.
Stiamo lavorando con alcuni governi più piccoli come Cipro per collegare il sistema degli incentivi al bike to work con la fiscalità: in breve, un cittadino che possiede l’auto paga le tasse collegate al possesso, il governo può monitorare con Pin Bike se utilizza la bici per andare al lavoro al posto dell’auto e in cambio, piuttosto che una somma economica, gli offre una detrazione sulle tasse.
Stiamo inoltre costituendo un partenariato per la partecipazione a un bando Horizon dedicato alla mobilità che si aprirà ad aprile.
L’obiettivo è offrire ai committenti un sistema che copra e certifichi in maniera antifrode, tutta l’intermodalità urbana sostenibile, fra cui bici e carpooling (feature già offerte in Pin Bike) e il Trasporto pubblico locale (ci stiamo lavorando).
In quali Comuni siete riusciti a portare il progetto PIN BIKE?
Il sistema tecnologico attualmente è attivo nel Comune di Bari e negli 11 Comuni del Patto della zona Ovest nell’Area Metropolitana di Torino, permettendo ai cittadini di ricevere fra i 20 e i 25 centesimi per km nelle tratte casa/scuola e casa/lavoro e fino a 4 centesimi nelle tratte generiche effettuate all’interno del perimetro urbano (per evitare il rimborso anche delle attività agonistiche in bicicletta fuori città è stato impostato un perimetro urbano al cui interno è possibile guadagnare l’incentivo).
Da luglio 2020 il sistema è attivo nella città di Pescara e nel Comune di Bergamo.
Dall’1 marzo il progetto è partito nel Liceo Formiggini di Sassuolo, configurandosi così come il primo progetto di incentivi al bike to school in Italia.
Da aprile il sistema è stato implementato per i lavoratori delle oltre 50 sedi ospedaliere della AUSL di Bologna.
Da maggio il progetto è partito nel comune di Foggia.
Le prossime attivazioni programmate sono nei Comuni di Taranto, Brindisi e Napoli.
Nel 2022 il progetto sarà implementato tramite un bando devoluto dall’EIT for Urban Mobility nei comuni di Istanbul, Tallinn e Braga.
Da Dicembre 2021 Pin Bike partirà per i cittadini del Comune di San Giorgio a Cremano.
I risultati sono tangibili e soprattutto misurabili: dall’attivazione del sistema si è raggiunta una media fino a 6 km (urbani) al giorno a persona!
L’Amministrazione comunale di Bari (il primo progetto attivato, da maggio 2019) vedendo gli importanti risultati del programma MUVT in bici, ha deciso da novembre 2020 di estendere il sistema a un numero indefinito di cittadini con un accordo triennale, rendendo la misura non più sperimentale ma sistematica. Ne approfitto per lanciare un invito ai lettori: se siete residenti nel Comune di Bari, o ci lavorate e/o studiate, potete fare richiesta per il kit Pin Bike così da ricevere gli incentivi economici offerti dal comune che verranno corrisposti direttamente sul Conto Corrente bancario comunicato al Comune. Per iscriversi basta compilare il form a questa pagina http://www.tiny.cc/MUVT
Quale strategia adottate per entrare in contatto con le Amministrazioni Comunali e fare sì che sposino la vostra idea?
Ci mettiamo prima di tutta tantissima passione nella presentazione del progetto, partecipiamo ad incontri tematici dove possiamo conoscere i dirigenti, tecnici e assessori collegati all’ambiente e all’urbanistica e successivamente monitoriamo tutte le iniziative pubbliche per proporre a loro la partecipazione con il programma Pin Bike.
C’è stato un momento dall’inizio del vostro percorso in cui avete avuto timore per il futuro? Come l’avete gestito?
Si decisamente all’inizio, dopo i primi 5 mesi circa dalla costituzione sono terminati i €30k di Pin e quindi siamo stati costretti ad attivare un finanziamento in banca.
Da quel momento ho cominciato ad avere notti insonni, mi chiedevo quando avremmo mai recuperato tutti quei soldi. Come ho risolto? Con i sonniferi! (Scherzo!) Ho cominciato a fare yoga e meditazione!
Quella fase del percorso la ricorderò credo per sempre, perché è proprio in quei mesi che c’è stato lo switch, da un progetto appassionato ma ancora giocoso, a un lavoro serio.
Credo che le competenze che si acquisiscono nel portare avanti startup tecnologiche siano inestimabili e si possono imparare solo sul campo. Questo è quello che mi sono detto anche nei periodi di “crisi”, se Pin Bike chiudesse resterebbero competenze e know how che rimarranno impresse per tutto il resto della vita, e torneranno sicuramente utili, nei più svariati campi.
Oggi Pin Bike è in espansione, stiamo cercando nuovo personale e ho invitato l’ARTI ad attivare un’iniziativa di matchmaking fra i Pin così da scambiarsi competenze e magari scoprire nuove figure. È ad esempio il caso di Vincenzo De Laurentiis, a capo anche lui di un progetto Pin, adesso collaboratore nel team a tempo pieno. Figura validissima e che sta dando un contributo importante nell’evoluzione, soprattutto all’estero, del progetto.
Abbiamo una posizione lavorativa aperta che è stata pubblicata sulla newsletter PIN in questi giorni.
Cerchiamo una figura flessibile, smart, che voglia crescere e mettersi in gioco. Sarà focalizzata sulla gestione dei processi di comunicazione, fra social, stampa, organizzazione di eventi. La conoscenza dell’inglese è fondamentale, così come una discreta digitalizzazione. Ma uno dei requisiti più importanti è avere passione per la bici urbana o per lo meno essere sensibile alle tematiche ambientali.
L’etica alla base di questo progetto è fondamentale, è quella che ti fa brillare gli occhi e ti permette di considerare questa attività non solo come un lavoro per guadagnare, ma come una mission. Questo è il momento di cambiare, non ce ne saranno altri. Pin Bike vuole accelerare questa transizione e ci crediamo così tanto che, anche se sta andando discretamente bene, continuiamo a non dormirci la notte!