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Wosh: un brevetto per migliorare i servizi alle lavanderie

08 Giugno 2021 ore 16:45

Ad un anno dalla vittoria, ecco che arriva un’altra bella notizia: Wosh, l’app che digitalizza il processo di gestione e fruizione delle lavanderie artigianali con base a Lecce, deposita il brevetto per proteggere le principali novità tecnologiche e pone le fondamenta per gli sviluppi futuri!

Ed è così che ci comunicano la crescita del progetto, attraverso un comunicato stampa che spiega il funzionamento dell’app, gli sviluppi messi a punto nonostante l’anno di difficoltà e il futuro lancio sul mercato.

Buona lettura!

WOSH: L’APP CHE DIGITALIZZA E MIGLIORA I SERVIZI DELLE LAVANDERIE

Nata grazie al Bando PIN della Regione Puglia, dopo un anno ha già depositato un brevetto ed è pronta per essere lanciata sul mercato

Lecce – A un anno di distanza dal “via” ha già depositato un brevetto ed è pronta per essere lanciata sul mercato: è WOSH, un’app mobile che digitalizza il processo di gestione e fruizione delle lavanderie artigianali, assicurando una maggiore tracciabilità degli abiti che vengono consegnati.
WOSH è un progetto dell’azienda Leccese Futura Srls, costituita a giugno 2020 grazie al finanziamento del bando PIN – Pugliesi Innovativi della Regione Puglia. Figlio di un’idea di due fratelli, Stefano e Fabio, cresciuti nella storica lavanderia di famiglia, WOSH coniuga la loro esperienza nel settore con gli studi ingegneristici di Stefano e la passione per la tecnologia di Fabio, accettando la sfida di dotare le piccole realtà artigianali di strumenti digitali orientati al miglioramento di quei servizi essenziali in una società sempre più connessa.

Nello specifico, WOSH si pone l’obiettivo di favorire l’automazione dei principali servizi offerti dalle lavanderie artigianali, digitalizzando il sistema di ricezione ed evasione degli ordini e consentendo al cliente di monitorare lo stato di lavorazione dell’indumento attraverso un’applicazione mobile, limitando il periodo di giacenza dei capi e ottimizzando le modalità di interazione attraverso notifiche push in real-time, eludendo il rischio di smarrire gli abiti. Il progetto è cresciuto in corso d’opera, andando oltre i deliverable inizialmente previsti con l’Integrazione di funzionalità atte a potenziare le prestazioni della piattaforma quali: il servizio di ritiro veloce che permette ai clienti di pianificare orario e data del ritiro in lavanderia degli indumenti pronti, la funzione “Urgenze” che consente di richiedere una maggiore priorità nella lavorazione di uno o più indumenti; lato backend invece sono stati integrati grafici e tabelle utili al gestore della lavanderie a monitorare in maniera semplice e veloce lo stato delle lavorazioni previste, il reporting di quelle pregresse e l’andamento dei ricavi.

È stata inoltre già avviata un’azione di potenziamento della brand awareness con la creazione di una landing page dedicata.

Quanto sviluppato con il progetto WOSH è stato oggetto di brevetto per invenzione industriale presentato in data 19 Marzo 2021, a circa un anno dalla fondazione della società; il brevetto oltre a proteggere quelle che sono le principali novità tecnologiche proposte da WOSH, pone le fondamenta per gli sviluppi futuri.

Wosh è presente sui social e sul sito www.wosh.it.

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#AccompagnamentoPIN: il programma di giugno

03 Giugno 2021 ore 11:28

Tornano i servizi digitali di #accompagnamentoPIN con un fitto programma di incontri utili ai Vincitori e non solo!

Giugno infatti sarà un mese ricco di appuntamenti con lo staff tra Q&A – massimo 10 persone in videoconferenza per poter approfondire specifiche domande e dubbi legati alla realizzazione e gestione dei progetti finanziati – Toolkit – webinar informativi – e Networking settoriali.

Novità anche per i temi da approfondire, ecco che ve li spieghiamo di seguito:

  • Lunedì 14/06/2021, ore 11:00

Q&A con lo Staff: Rendicontazione e gestione delle spese progettuali (max. 10 partecipanti)

  • Martedì 15/06/2021, ore 16:30

PIN Toolkit: Come racconto il mio impegno? Strategie per la comunicazione sociale

  • Mercoledì 16/06/2021, ore 16:00

PIN Networking: Imprese culturali e turistiche – Orientarsi nel settore

  • Giovedì 17/06/2021, ore 15:00

PIN Toolkit: Fatturazione operazioni con l’estero e linee guida per gli acquisti on-line

  • Martedì 22/06/2021, ore 17:00

PIN Networking: Q&A con lo Staff di Puglia Sviluppo: il bando TecnoNidi

  • Mercoledì 23/06/2021, ore 11:00

PIN Toolkit e Q&A con lo Staff: Workshop e Q&A sulla corretta comunicazione dei progetti finanziati

  • Giovedì 24/06/2021, ore 15:00

PIN Toolkit: Corretta gestione e rendicontazione del finanziamento PIN

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Copertina del post L’accompagnamento PIN per DOCUS? Un’opportunità da sfruttare al meglio!

L’accompagnamento PIN per DOCUS? Un’opportunità da sfruttare al meglio!

27 Maggio 2021 ore 08:38

Francesca e Fabrizio sono i fondatori di DOCUS, studio di Comunicazione Visiva e Azioni Documentarie nato grazie all’avviso PIN. Il progetto si basa sull’utilizzo di metodologie partecipative e sulla capacità di rendere il lavoro insieme un’esperienza e un’occasione per lo scambio di competenze. La comunicazione visiva in DOCUS è innanzitutto impegno alla relazione: grazie all’incontro e alla collaborazione con più professionisti affianca la realizzazione di progetti visivi alla ricerca di azioni a sostegno di valori culturali, coinvolgendo i committenti.

Oggi Francesca e Fabrizio sono in attesa degli esiti di valutazione del bando NIDI. Nonostante la loro giovane età offrono consulenze per altre start up per “Sprint Factory”, un incubatore all’interno del programma della Regione Puglia “Estrazione dei Talenti”, coordinato da The Hub Bari. Inoltre hanno da poco concluso un percorso di formazione per portare la metodologia Agile all’interno della loro azienda.

Chiacchierando con loro abbiamo potuto constatare come una delle forme di accompagnamento messe in campo da Regione Puglia e Arti per supportare lo sviluppo imprenditoriale dei vincitori PIN sia stato strategico per la crescita delle loro competenze e per imprimere una direzione più efficace al proprio progetto. Le loro parole ci aprono ad una visione particolare sull’utilizzo dei gettoni e sulle tante potenzialità che questo strumento possiede.

Francesca e Fabrizio ci spiegano come abbiano sfruttato al meglio questa opportunità per la crescita della propria impresa. Innanzitutto si sono posti l’obiettivo di scegliere tra i professionisti in elenco figure caratterizzate da competenze ed esperienze mancanti nel team, con in comune tra loro solo il background nell’ambito della co-progettazione. Hanno pensato di utilizzare a vantaggio del progetto il fatto che si trattasse di esperti che non erano in contatto l’uno con l’altro, non conoscendosi, con l’obiettivo di metterli a lavorare come una squadra. Il fine che si sono posti è stato di discutere DOCUS da tutte le angolature possibili, coordinando strategie ed interventi, per arrivare ad una visione organica ed una roadmap integrata e coesa.

Abbiamo provato a spingere al massimo l’opportunità che ci è stata data attraverso i gettoni! Il nostro intento era far sì che DOCUS fosse visto da più punti di vista contemporaneamente.” ci hanno detto: da qui la scelta, molto inusuale, di procedere ad una richiesta di quattro gettoni insieme, diversi per oggetto dell’incarico, tipologia di professionista e finalità della consulenza: redazione di un piano marketing analitico e strategico, elaborazione di politiche di pricing legata al pricing, alla definizione degli strumenti commerciali; analisi e revisione del business model e al supporto al team interno nel lavoro di riscrittura del modello di business; analisi di strumenti e strategie per impostare una Brand Identity coerenti al linguaggio della realtà aziendale, attraverso ricerca ad ampio raggio di supporti comunicativi, on e off line; definizione del proprio “tone of voice”, content strategy per l’auto-narrazione.

Determinante il sistema di coordinamento e organizzazione delle consulenze, in cui il ruolo di Francesca e Fabrizio è stato cruciale.

Dopo una prima fase individualizzata, attraverso un colloquio coi singoli professionisti per spiegare bene le esigenze e impostare uno specifico set up per ognuno, il team ha organizzato due giornate di full immersion in cui i consulenti, tutti insieme, sono stati coinvolti: grazie alla facilitazione di un design thinker, collaboratore esterno con competenza nell’ambito di processi partecipativi, ogni professionista ha apportato nella discussione di gruppo la propria visione su DOCUS. In questa occasione i quattro hanno avuto modo di lavorare come se fossero un unico team.

Di seguito hanno organizzato una seconda fase “verticale” con ognuno dei consulenti per raccordare i feedback in maniera concreta e fare sì che venissero coerentemente prodotti gli specifici output conclusivi.

Per chiudere l’esperienza di supporto tramite i quattro gettoni, condividendo i risultati raggiunti, Francesca e Fabrizio hanno organizzato a gennaio 2019 una giornata di co-progettazione in aperta campagna.

https://vimeo.com/

L’evento dal titolo “Cocodè” ha permesso ad ogni consulente di raccontare il lavoro svolto per DOCUS. L’iniziativa, con collaboratori e clienti, ha permesso di aprire momenti di confronto e discussione e di generare un vero e proprio networking tra i presenti. Una giornata di condivisione informale che ha permesso a Francesca e Fabrizio di partecipare coordinando i vari interventi e facendo da “collante” in questa esperienza di aggregazione.

 

L’evento ha avuto un tale riscontro positivo che, raccontano, vorrebbero ripeterlo al più presto. La strada tracciata dall’esperienza di accompagnamento PIN è servita per gettare le basi ad un modo nuovo e tutto personale di vivere il rapporto con i clienti e con i collaboratori.

 

Ribadiscono come proprio per questo i gettoni sono stati per loro qualcosa di valore: ha permesso loro di investire in risorse umane e acquisire all’interno del gruppo di lavoro competenze e know how che mancavano.

 

Il lavorare tutti insieme ha avuto un impatto decisivo sullo sviluppo di DOCUS perché solo così hanno potuto ottenere una visione olistica e cumulativa sulla loro impresa, facilitando l’innescarsi di una situazione capacitante. Il dover gestire e coordinare i quattro professionisti tutti insieme li ha posti in una condizione di lavoro stimolante in cui hanno dovuto essere molto concentrati. L’impatto sulle competenze del gruppo è stato perciò importante, perché a loro è toccato gestire e mettere insieme i feedback sulla base degli input ricevuti dai consulenti. Sono stati sempre loro i protagonisti di questo percorso.

 

Se avessimo scelto di utilizzare un gettone alla volta questo ci avrebbe costretti ad entrare nel merito, per poi uscirne, creando continue fratture. In questo modo invece siamo stati ‘costretti’ a concentrarci dall’inizio alla fine, dando anche noi il meglio.”. Quando gli chiediamo cosa consigliano ai vincitori PIN che si apprestano ad utilizzare questa forma di accompagnamento sono molto chiari: “bisogna sempre porsi in atteggiamento attivo durante le ore di consulenza. Non bisogna aspettarsi che il professionista risolva un problema, bisogna mettersi in condizione di attività, fare domande, lavorare per acquisire una grammatica comune.

Quest’ultimo è un ulteriore aspetto che sottolineano: l’aver imparato grazie a questi momenti come si dialoga con consulenti e collaboratori, quale linguaggio bisogna adoperare per rendere chiari gli obiettivi del progetto, trasmettendoli in modo efficace. “Quanto più tempo vivi la consulenza in maniera attiva tanto più impari la grammatica, il linguaggio con cui dialogare. Non è come essere passivi e ricevere alla fine della consulenza un semplice file! Bisogna vivere questo momento con presenza, non come se si trattasse di un’azione che si demanda a qualcun altro. Il professionista invia degli input ma poi bisogna sporcarsi le mani, fare una revisione! Solo grazie ad un atteggiamento di questo tipo nascono riflessioni diverse e momenti di condivisione esponenziale.”.

I benefici di questa esperienza sono stati molteplici sia per loro che per gli stessi consulenti.

Con loro collaborano ancora tutt’oggi su altri progetti, mentre i consulenti hanno potuto utilizzare i risultati raggiunti come mock up per i successivi clienti.

Inoltre questa esperienza gli ha consentito di prototipare su un importante cliente – Apuliasoft, un’azienda virtuosa pugliese – tutto il percorso di apprendimento, attraverso la ciclicità con cui tuttora gestiscono il proprio lavoro: formazione, analisi, prototipazione, validazione e design.

Per Francesca e Fabrizio è stata utile anche per aprirli su un nuovo mindset, su nuove logiche.

Insomma la loro testimonianza permette di capire in profondità l’efficacia di questa forma di supporto, che se ben gestita e veicolata, può rappresentare un’occasione unica e preziosissima di crescita e sviluppo.

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Scambiarsi esperienze: strategie per il B2B

18 Maggio 2021 ore 09:41

Il mondo del B2B e le strategie per presentare la propria impresa al meglio sono stati i temi centrali di due incontri di networking, il 29 aprile e il 6 maggio, dedicati alla comunità PIN.

Nel corso di questi anni abbiamo avuto modo di constatare come nonostante i diversi ambiti d’intervento e la varietà dei progetti, come minimo comune multiplo c’erano le domande: “Come posso relazionarmi con un’azienda? Come posso prepararmi al meglio prima di incontrare un potenziale cliente? Cosa fare dopo aver incontrato un potenziale investitore?”.

Sul tema è possibile trovare innumerevole letteratura, ma l’approccio che ha contraddistinto la misura PIN nel corso del tempo è sempre stato quello del Learning by doing ovvero imparare facendo.

Se la capacità di interagire con aziende, la propensione alle relazioni, la dinamicità nel proporsi in molti casi sono doti che rientrano anche nella sfera personale del singolo, negli anni abbiamo avuto modo di constatare come l’esperienza sia la migliore arma per imparare come confrontarsi con il mondo pubblico/privato.

Sulla scorta di questo insegnamento, i due eventi sono stati incentrati sul presupposto che il miglior modo di aggiungere qualcosa al bagaglio formativo, è quello di farsi raccontare il “Come si fa? Che cosa fare?” da chi questo percorso l’ha già fatto, da chi nell’inesperienza ha commesso degli errori ma che da quelli stessi errori ha saputo trarre insegnamento.

Per questo la novità del duplice appuntamento è stata il coinvolgimento di un gruppo di PIN “senior” (Pin Bike, Sagelio, Puglia Taste & Culture, OpenPost), chiamati a raccontarsi e a condividere esperienze e competenze nel settore. Quattro progetti tra loro profondamente diversi ma accomunati da una sorta di “anzianità” guadagnata dalla chiusura, già da diversi anni, delle attività PIN e dalla continuità dell’operato imprenditoriale costellato di successi e affermazione dei propri prodotti/servizi non solo in ambito regionale ma anche internazionale. I membri dei team hanno condotto la discussione durante il primo incontro e, come veri e propri mentori, hanno suggerito metodi, strategie, accortezze per presentare al meglio l’idea progettuale e il proprio prodotto/servizio. I PIN partecipanti hanno potuto interagire aprendo la discussione a ulteriori spunti.

A sottolineare l’importanza di prepararsi ad un incontro, conoscere l’interlocutore e i suoi bisogni, suggerendo strategie di comunicazione, non solo verbale, e possibili strumenti di supporto per coinvolgere il potenziale partner, sono state Donatella e Annamaria di Puglia Taste & Culture. A ciò si aggiunge la necessaria e preventiva SWOT Analisi, con un focus sugli obiettivi che si intende raggiungere, sulle strategie per “rompere il ghiaccio”, sull’importanza dell’ascolto e la costruzione di un dialogo fatto anche di domande e interesse verso l’interlocutore, dando valore alla trattativa. Nella convinzione che sia necessario anticipare il cambiamento prima di subirlo, hanno incoraggiato i presenti a coltivare il rapporto con il potenziale cliente nel tempo.

Esperienze enogastronomiche con il team di Puglia Taste and Culture

 

L’intervento di Angelo e Gabriele di Openpost è stato dedicato alla capacità di incrementare le pubbliche relazioni e mantenere la rete di contatti. Decisivo il ruolo del team e di valori come affidabilità e competenza, ma anche la tenacia e la capacità di crederci sempre, anche quando non si viene ascoltati o il contatto non sembra portare risultati immediati. La sfida è quella di riuscire a presentarsi in pochissimi minuti, focalizzandosi sugli aspetti più concreti e interessanti per l’interlocutore.

Gabriele, Alberto e Angelo di OpenPost

 

Nico di Pin Bike ha focalizzato l’attenzione sulla passione, la spinta più importante che deve essere percepibile anche nel dialogo con un eventuale partner. Decisiva è la voglia di imparare e mettersi in gioco, superando ogni tipo di timidezza, presentandosi in modo semplice e diretto, puntando a migliorarsi nel public speaking. Ha sottolineato come tutti i percorsi siano esperienza e che si impara a essere imprenditori sul campo, cercando sempre il confronto, ricordandosi di chi si conosce nel tempo, anche se di fronte c’è qualcuno che punta a demolire l’idea.

Nico e Davide di Pin Bike

 

Puntare sulla “faccia tosta”, provare e riprovare, fidelizzare creando innanzitutto rapporti umani, sono stati i primi spunti emersi dall’intervento di Giancarlo e Luca di Sagelio. La presentazione deve essere effettuata con calma e serietà, mirando inizialmente ai colloqui più “facili”, senza puntare tutto su un unico cliente, perché ogni incontro è un tassello di esperienza che si aggiunge e diventa spunto ed esempio per quelli successivi. Strategico è avere un sito web impeccabile, perché è lo specchio di ogni azienda, ma anche usare tutti i canali promozionali per valorizzare il proprio operato.

Giorgio, Luca, Giancarlo, Greta di Sagelio

 

Durante il secondo appuntamento i partecipanti, tra cui diversi neo vincitori, hanno potuto mettersi alla prova e, utilizzando le nozioni teoriche e i suggerimenti trasmessi al primo incontro, sperimentare la presentazione del proprio progetto. Una sorta di pitch che poi è stato oggetto di ulteriori osservazioni, riflessioni, consigli da parte dei senior, in un confronto ricco di stimoli.

 

L’evento può dirsi una forma di accompagnamento perfetta perché ad esserne protagonisti, in veste di guide, sono stati gli stessi PIN. Un dialogo alla pari che ha mostrato come l’esperienza sul campo, dal basso, fatta anche di errori, di insuccessi e perché no figuracce, possa essere messa a sistema e diventare “patrimonio” comune.