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Comunità PIN: attiviamoci!

14 Marzo 2020 ore 16:06

È stato incredibile svegliarci qualche giorno fa con la notizia che il mondo si fosse fermato. Ed è stato molto più strano dover fare i conti con questo immobilismo imposto, con l’isolamento e, poi, la quarantena.

Qualche ora di rodaggio, quasi a prendere le misure con la realtà, per adattarsi a questa nuova condizione che passerà solo se ci atteniamo alle rigide regole imposte.

Non abbiamo neanche fatto in tempo a capire cosa stesse succedendo che, spontaneamente, abbiamo notato un movimento, un fermento, uno slancio di solidarietà e un mutamento delle offerte di tante giovani imprese che, dall’oggi al domani, hanno messo a disposizione qualcosa, gratuitamente.

Ed ecco che, in un momento così delicato, è emersa davvero la Comunità PIN!

C’è chi ha messo a disposizione disegni da colorare, chi lezioni in video-streaming, altri ancora video-tutorial per ricette, bevande, addirittura esercizi per mantenersi in forma anche tra le mura domestiche. Servizi gratuiti e belle iniziative condivise attraverso il web, in linea con le attività di ogni progetto Vincitore. Perché, sì, è vero che molti di voi stanno soffrendo il blocco delle proprie attività e che, per questo motivo, abbiamo trovato il modo perché questo non incida sui vostri programmi… ma è anche vero che quello che stiamo vivendo è un periodo inaspettato per nuove sperimentazioni.

L’idea ce l’avete data tutti voi con le vostre iniziative, guardando i vostri social, i vostri siti e attraverso qualche segnalazione. L’appello adesso è uno soltanto: Comunità PIN attiviamoci e condividete con noi ciò che state mettendo in atto!

Raccoglieremo le vostre segnalazioni, le vostre iniziative, i vostri piccoli e grandi contributi per fronteggiare questa emergenza in questo blog e qui aggiorneremo volta per volta l’elenco delle iniziative segnalate. Perché quello che state creando da remoto va diffuso il più possibile ed è molto più significativo di quanto crediate.

Vogliamo vedere le vostre facce, le vostre nuove modalità di lavoro, vogliamo gridare al mondo che la Comunità PIN non si ferma anche restando tutti a casa quindi, oltre a condividere le vostre iniziative, ecco che abbiamo pensato di raccogliere i vostri contributi in video che raccontino il percorso delle vostre giovani realtà in questo momento. Anche qui, siete stati proprio voi a suggerirci questa pratica!

Per qualsiasi dubbio, lo staff di PIN, come vi avevamo anticipato, è disponibile attraverso le solite modalità a distanza: fatevi sentire!

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Di seguito, l’elenco delle iniziative già pubblicate:

Copertina del post Covid-19: Proroga straordinaria e chiusura uffici

Covid-19: Proroga straordinaria e chiusura uffici

13 Marzo 2020 ore 12:19

Cara Comunità PIN, arrivano altri messaggi importanti per tutti voi.

Innanzitutto, controllate le vostre caselle email! Questo perché in queste ore vi arriverà una comunicazione che, estrema sintesi, vi da la possibilità di richiedere una proroga straordinaria per le vostre attività progettuali.

Infatti, in data odierna con AD n. 15 del 13/3/2020, la Dirigente della Sezione Politiche Giovanili ha adottato un provvedimento al fine di riconoscere una proroga straordinaria ai progetti PIN le cui attività abbiano subito un blocco o un forte rallentamento a causa delle misure restrittive adottate dalle Autorità nazionali e regionali per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Se in questo difficile periodo avete quindi riscontrato  delle difficoltà nel realizzare le attività e sostenere le spese previste nei vostri progetti di dettaglio, tali da impedire il raggiungimento dei risultati previsti, potete richiedere una proroga straordinaria ulteriore rispetto al periodo di proroga previsto dall’atto di impegno all’art. 3, inviandoci il modulo di richiesta modifiche con le seguenti informazioni:

  • Indicazione dettagliata delle attività interessate dal blocco/rallentamento e motivazione con riferimento alle misure restrittive;
  • Durata della proroga richiesta che non può comunque in nessun caso superare la durata delle misure restrittive sopra citate.La proroga, per essere fruita, dovrà essere espressamente autorizzata dalla Sezione Politiche Giovanili.

Approfittiamo di questa comunicazione per dirvi che gli uffici, sia ARTI che Politiche Giovanili, rimarranno chiusi finché non avremo nuove disposizioni in merito all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Come sempre però, restiamo operativi in smart working e potremo continuare a lavorare con e per voi da casa.

Lo staff PIN quindi resta super operativo: se avete dubbi riguardo la proroga straordinaria non esitate a contattare i vostri referenti!

Copertina del post Coronavirus: lezioni in video-streaming per scuole ed aziende con la piatta

Coronavirus: lezioni in video-streaming per scuole ed aziende con la piattaforma DEVIED

12 Marzo 2020 ore 12:04

Riceviamo e diffondiamo il comunicato stampa sulla lodevole iniziativa di Devied, la piattaforma di telelavoro e formazione a distanza. In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, Roberto e Raffaele, i soci fondatori di questa giovane realtà, mettono a disposizione lezioni gratuite in video-streaming per facilitare la didattica a distanza per enti pubblici e privati.

A tutta la Comunità PIN, mobilitatevi! Siamo qui a diffondere tutte le vostre belle iniziative per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso. Forza #andràtuttobene!

COMUNICATO STAMPA

Coronavirus: lezioni in video-streaming per scuole ed aziende con la piattaforma DEVIED

Gratuiti per enti pubblici e privati i servizi della startup leccese che facilitano didattica sul web

È disponibile gratuitamente per le scuole di ogni ordine e grado e tutti agli enti di formazione la piattaforma digitale DEVIED, che permette di effettuare lezioni in video-streaming condivise con un numero elevato di utenti collegati ad un’aula virtuale, quindi in piena sicurezza da casa grazie al proprio personal computer e alla rete internet.

Se già con lo scorso Dpcm del 4 marzo 2020 sono state sospese tutte le attività didattiche di scuole, università ed enti, manifestazioni e gite scolastiche, (suggerendo ove possibile la didattica e-learning), a partire da ieri l’Italia resta ancor più “ferma” e attenta a rispettare le urgenti misure di contenimento del contagio del Coronavirus. Mai come in questo periodo web e social network diventano una risorsa preziosa che accomuna alunni, docenti e dirigenti per non rallentare i piani di studio e dimostrare un’Italia che resiste e che collabora.

È con sentimento partecipativo e collaborazione solidale che l’azienda leccese Devied condivide gratuitamente la propria piattaforma di streaming per la formazione a distanza, obbligatoria e professionalizzante, grazie al rilascio di un dominio che permetterà di creare classi virtuali capaci di accogliere fino a 100 studenti, condividere schermi real time e svolgere la propria lezione senza barriere. La sua predisposizione infatti garantisce sessioni più performanti e durature in termini di prestazioni del server e funzionalità interne.

Devied Srls è una startup innovativa vincitrice del Bando PIN – Pugliesi Innovativi, delle Politiche Giovanili della Regione Puglia, nata nel 2018 dall’idea di due sviluppatori leccesi Roberto Vergallo e Raffaele Vizzi, di offrire una piattaforma per web developers che eroga servizi di consulenza e formazione a pagamento attraverso sessioni live di video e chat.

Indubbiamente l’attuale situazione di emergenza che stiamo vivendo a causa del Covid-19 in Italia e nelle altre parti del mondo ha messo a dura prova la nostra quotidianità. Adottare soluzioni innovative ed efficaci di supporto alla comunità, come nel caso di Devied, diventa fondamentale per affrontare le difficoltà con buon senso e coscienza, dando forma concreta al bellissimo messaggio del Presidente della Regione #laPuglianonsiferma.

Per info: https://devied.com

Contatti: +39 3288376769

info@devied.com

Copertina del post L’evento sul biomonitoraggio delle api nel racconto “di pancia&

L’evento sul biomonitoraggio delle api nel racconto “di pancia” di DontBEEScared

11 Marzo 2020 ore 16:19

E continuiamo a raccontare, tramite la penna dei protagonisti, le esperienze straordinarie della Comunità PIN.

Si ferma quasi tutto in questi giorni, ma non l’entusiasmo delle giovani realtà, come dimostra il racconto che incolliamo di seguito a cura dei ragazzi di DontBEEScared, l’unione di tre apicoltori che propongono visite guidate e giochi di ruolo in un apiario didattico.

I tre ci parlano della loro partecipazione ad un evento organizzato dal Conapi, il Consorzio Apicoltori Italiani, a Bologna e… non solo! Dal biomonitoraggio alle disavventure di viaggio, vi lasciamo a questa avvincente storia e vi invitiamo a inviarci sempre più racconti!

Il 19 febbraio 2020 abbiamo partecipato ad un evento organizzato dal Conapi – Consorzio apicoltori italiani – presso FICO – Eataly world, a Bologna. L’evento consisteva nella presentazione dei risultati di tre anni di biomonitoraggio ambientale con le api.

Ma perchè fare un biomonitoraggio con le api? Perchè le api sono tante, piccole e molto sensibili. Volano tutto il giorno e lo fanno in un raggio di 1.5 km circa intorno all’alveare. Entrano dentro i fiori, raccolgono nettare e polline, prelevano acqua e propoli dall’ambiente. Tutto ciò che prendono lo portano dentro l’arnia che ospita l’alveare. Se analizzato, tutto ciò che prelevano dall’ambiente ci dà un’ immagine di come sta l’ambiente stesso.
E l’ambiente, lo sappiamo, non sta benissimo. Per il primo anno anche Bari è stata inclusa, insieme a Torino, Milano e Bologna tra le stazioni della ricerca e noi di DontBEEScared abbiamo contribuito con le nostre api di Japigia.

Funziona così. Si mettono delle gabbie underbasket ( dei telaini di legno con doppio filtro metallico ) davanti all’entrata dell’arnia. Le api portano fuori quelle morte, perchè sono animaletti puliti. Settimanalmente si contano il numero di api morte trovate dentro queste underbasket. Una per una. Segnate su un registro, si inviano i risultati al professore dell’università di Bologna che coordina la ricerca. Bè, tutto qua ? Contate api morte ? Non solo. Due volte l’anno si prelevano anche api vive e miele giovane e si manda ad analizzare in laboratorio.

Miele giovane ? Cioè ? Allora. Con calma. Le api prelevano il nettare dai fiori. Lo portano nell’arnia, se lo passano di ligula in ligula centinaia di volte arricchendolo di enzimi e così, sostanzialmente, lo trasformano in miele. Una volta miele il nettare viene messo dentro delle cellette ad asciugare e maturare. Confusi ? Curiosi ? Venite a partecipare ai nostri laboratori e ne saprete di più…

Analizzando dunque miele giovane ed api ( che nel frattempo, certo, muoiono… ) con macchinari sofisitcati si può capire se nell’ambiente c’è….ciò che si cerca ! In questo caso pesticidi ( circa 400 ) e dieci metalli pesanti .

Questa ricerca, per caratteristiche tecniche e di budget disponibile, ha carattere dimostrativo di come le api possano essere utili per monitorare l’ambiente grazie alla loro laboriosità e sensibilità. Se il macchinario da laboratorio utilizzato può trovare il valore minimo di glifosate, per esempio ( 0,01 )l’ape, se presente, lo intercetterà ed analizzandola, verrà fuori. La triste notizia è che il glifosate, celeberrimo erbicida, è stato trovato nelle api di tutte e quattro le postazioni. I metalli pesanti invece più riscontrati sono stati cromo, ferro, vanadio, nichel e rame.

Attenzione ! Questi risultati non vogliono dire che il miele destinato al consumo sia avvelenato o inquinato. Semplicemente questa ricerca non va in quella direzione, dunque non risponde né affermativamente né negativamente a questa eventuale domanda che potreste porvi.

Anche il miele analizzato è definito precisamente nettare-miele, cioè miele appena importato dentro l’alveare e non destinato all’alimentazione. L’obiettivo è dunque quello di dimostrare come le api possano essere efficaci cartine di tornasole della situazione ambientale e di come potrebbero essere utili, oltre che per tutto ciò che già fanno per noi per l’ecosistema, anche come ‘antenne’ della situazione ambientale.

Prima della lettura dei risultati, ci sono stati alcuni interventi di entomologi, ricercatori, giardinieri professionisti su come “coltivare nelle città il benessere di tutti”. Livelli altissimi di aulicità accademica. Poi ad una certa, hanno chiamato me, che con i miei soci facciamo vedere le api dal vivo ad adulti e bambini. Vado su con la mia presentazione power point stile ‘vacanza in Brasile’ e mostro ciò che facciamo.

La gente comincia a sorridere, rilassa gli zigomi e le mani, che quando parla un entomologo o un prof universitario devono stare composte, ed alla fine, scattano gli applausi e la gente, finita la presentazione, ci viene a cercare per conoscerci. A noi più che agli entomologi.

Raccogliamo bigliettini da visita e strette di mano, ci fumiamo una sigaretta e andiamo a mangiare con gli altri relatori. Da buoni pugliesi arriviamo venti minuti dopo e pretendiamo le nostre olive ascolane; dopo due primi un dolce, la lamentela per l’assenza del secondo e tre bicchieri di vino ci prendiamo le biciclette del FICO ed iniziamo a girare il posto. Enorme, spazioso, priapisticamente strutturato. C’è tutto ciò che ci dev’essere in un posto progettato per avere tutto ciò che ci dev’essere.

Tristemente, irrimediabilmente vuoto nonostante un sacco di persone al suo interno. Scolaresche, congressisti, turisti, cittadini si sciolgono negli immensi spazi che ci circondano e sembra che non ci sia mai nessuno. Intorno a noi si susseguono laboratori alimentari, stand gastronomici, cibo come se non ci fosse un domani, luci di ogni forma ed intensità. Un posto che non si può definire brutto, ma che definire bello non ci riesce proprio. Pedaliamo su bici a tre ruote stile gunnies, ci fanno assaggiare solo del cioccolato e ci dirigiamo fuori, per vedere gli spazi esterni. Si perchè ci sono pure gli spazi esterni. Spazi a tratti stretti per delle bici a tre ruote, uno in particolare.

Non si deve passar di li. Non si può. Ci passo lo stesso, poi mi giro e dico a N. che sta sopraggiungendo “se sei un uomo passi senza frenare!” ( siamo gente matura… ). Lui lo fa ma non passa e si schianta contro un palo sulla sinistra. Ridiamo, ma poi il cestello anteriore, cade. M. sparisce nel nulla. Io e N. ci guardiamo e ci viene in mente il viso serio della hostess che poco prima ci aveva indicato la cifra da pagare in caso di danno alla bici. 1350 euro.
Decidiamo di andarcene; rubiamo una mela dalla muraglia di Melinda dell’ingresso e ci dirigiamo verso l’aeroporto.

In volo ho tutto il tempo di ripensare all’esperienza, alle persone interessanti, preparate, sagge, concrete che lavorano e lottano ogni giorno per un ambiente migliore e per delle città più salubri. Penso anche all’albergo a quattro stelle che ci ha ospitato ed al favo di miele per colazione, in realtà. In mano stringo un libro che parla di apicoltori, folli che ad un certo punto hanno deciso di abbandonare carriere ed uffici per andarsene in giro a farsi pungere a tutto spiano. Sentirci parte, a modo nostro, di questa realtà, ci riempie di orgoglio e soddisfazione. Ci sembra vada tutto per il verso giusto, anche se siamo seduti su sedili distanti perchè non abbiamo voluto infierire sulle spese del Conapi con l’opzione “scegli il posto” di Ryanair.

Poi il pilota annuncia che a causa di un temporale su Bari dovremo “attendere un po’ in aria”. Una ragazza sviene, le persone si fan prendere dall’ansia. Dopo 40 minuti a volare in tondo arriva la decisione; si atterra a Brindisi. A terra salgono i medici, si portano la ragazza, ci fanno scendere alla chetichella, organizzano un pulman per Bari – aeroporto; io e N. ci dobbiamo accollare un taxi fino a casa. M. invece tutta allegra perchè lei è di Brindisi… dice che è il karma, dice.

Grazie Bologna, grazie Conapi, grazie bando PIN e grazie soprattutto alle api per tutto ciò che ci insegnano ogni giorno!